Ghedi, tre giorni di prove ed esibizioni per i primi quarant’anni del Tornado
Lunedì 5, martedì 6 e giovedì 8 settembre, molte persone potrebbero notare un insolito via vai di aerei. La guerra in Ucraina non c’entra niente; e nemmeno il primo F35, il moderno caccia che, arrivato a Ghedi a giugno, ha iniziato a solcare in lungo e in largo i cieli della Bassa.
La colpa (o il merito, dipende dai punti di vista) è dei Tornado, i cacciabombardieri che da 40 anni sono di stanza a Ghedi. Il primo Tornado, infatti, atterrò sulla pista di Ghedi il 27 agosto del 1982.
Per celebrare il compleanno, il colonnello Giacomo Lacaita, comandante del 6° Stormo, e i suoi collaboratori, per giovedì 8 hanno organizzato un raduno nazionale aperto a tutti gli equipaggi di volo, personale tecnico, di supporto e specialista che hanno operato a Ghedi. In occasione dell’evento sono state predisposte varie attività, tra le quali «la pianificazione dell’attività di volo che interesserà lo spazio aereo limitrofo all’aerobase». In pratica significa che giovedì dalle 10 alle 12 i Tornado saranno in cielo per i sorvoli ufficiali (lunedì e martedì invece, sono in programma le prove generali).
Operatività
I quarant’anni di questo velivolo non sono un primato: altri aerei hanno volato così a lungo. Semmai, la particolarità del Tornado è la connotazione operativa, che continua a rimanere elevata. Costantemente aggiornato nell’avionica, questo velivolo è tuttora l’unica piattaforma della Forza Armata a essere in grado di esprimere determinate capacità: in particolare, quella di attacco strategico con il missile cruise aria-suolo Storm Shadow. Insomma: nonostante i 40 anni, il Tornado rimane un velivolo determinante per l’espressione della capacità di attacco aria suolo e ricognizione. Se questo è vero, è anche vero che le differenze rispetto ai velivoli di quinta generazione sono evidenti. Non a caso, un po’ alla volta i Tornado verranno sostituiti dai più sofisticati e performanti F-35 Joint Strike Fighter.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato