Bassa

Furto di kiwi? Quinzano mormora, il sindaco tace

Le accuse al sindaco Franzini sul presunto furto al market sono ormai di dominio pubblico. Pareri divisi tra innocentisti e colpevolisti.
AA

Innocentisti, colpevolisti, scettici. La vicenda che per giorni è stata protagonista solo di una chiacchiera sommessa (per quanto diffusa) - «Hai sentito del sindaco al supermercato?» - da ieri è diventata oggetto di confronto aperto.

Prima il volantino anonimo («A Quinzano sindaco ladro sorpreso a rubare al supermercato»), poi la mozione di fiducia della maggioranza a Maurizio Franzini (che ha certificato la voce), quindi la presa di posizione della Lega Nord e, infine, l'arrivo della vicenda sulle pagine del nostro giornale (e sul sito web). Insomma: in paese non si parla d'altro. Non potrebbe essere diversamente. Ovviamente ognuno si è fatto una sua opinione. Tra i quinzanesi i commenti sono i più vari e riempiono tutti gli spazi nella forbice tra innocentisti e colpevolisti; con una fetta (tutt'altro che irrilevante) di scettici, e dubbiosi. Non mancano i «complottisti», quelli che, in base a non ben identificate «voci», dicono di sapere come sono andate davvero le cose. Il campionario è quindi vario. Al centro quello che Franzini ha definito «un banale errore fatto per superficialità, soprappensiero» ovvero l'inesatta pesatura di arance e kiwi.

«Dov'è la novità? La storia è ormai vecchia!» spiega un anziano in piazza. «Bah, solo gli interessati sanno veramente come sono andate le cose...» è invece l'opinione pragmatica di una signora di mezza età. Molti quelli che difendono a spada tratta il primo cittadino («È una vicenda inventata, figuriamoci se Franzini ruba al supermercato»); altrettanti quelli che lo attaccano, sottolineando aspetti che vengono arricchiti da particolari definiti «a prova di testimone». C'è anche chi legge negli sviluppi della vicenda il prologo della imminente campagna elettorale per le prossime amministrative, che si preannuncia senza esclusione di colpi. Ma la domanda delle domande è una: «Perché la maggioranza - si chiedono in molti - ha ufficializzato in Consiglio una storia che si stava affievolendo?». La spiegazione arriva dal vicesindaco Andrea Soregaroli. «La notizia - sostiene - non stava affatto morendo, rinfocolata anzi proprio nei giorni precedenti il Consiglio dalla diffusione del volantino con le pesanti accuse al Sindaco, attaccato nel suo ruolo istituzionale. Abbiamo ritenuto a quel punto necessario difendere la dignità delle istituzioni, oltre che ovviamente di Franzini». Che dal canto suo da ieri ha deciso di non commentare più la vicenda. Ci pensano i suoi compaesani.
Francesco Alberti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato