Finchimica, entro fine gennaio le analisi sull'estensione dell'inquinamento
Quello appena iniziato si preannuncia come il mese della verità per il caso Finchimica. Entro fine gennaio le analisi in corso da parte di Arpa stabiliranno se l’inquinamento diffuso riscontrato all’interno del perimetro aziendale dello stabilimento di fitofarmaci stia mettendo a rischio le falde all’esterno dell’impianto produttivo, oppure se esso è confinato al solo interno.
Nelle scorse settimane i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale hanno campionato con sei piezometri. Gli strumenti servono per verificare l’eventuale presenza delle sostanze inquinanti scoperte all'interno dell'azienda anche nella falda superficiale della zona esterna. E, come da accordi con l’azienda, entro fine gennaio si procederà a campionare nuovamente con tutti i 25 piezometri posizionati all'interno e all'esterno, così da dare poi avvio alla caratterizzazione prevista nel progetto di bonifica. Ad oggi, la falda profonda non risulterebbe contaminata, ma per certificarlo bisognerà attendere le analisi complete.
Negli scorsi mesi i risultati delle analisi hanno evidenziato la presenza di erbicidi, pesticidi selettivi ed altre sostanze chimiche potenzialmente tossiche. I campioni di acqua prelevati da Arpa nel perimetro aziendale evidenziavano la presenza di agenti inquinanti oltre la soglia di legge. Da stabilire la natura e l’origine della contaminazione all’interno dell’azienda a ridosso del casello autostradale.
Ricordiamo che per fare luce e chiedere chiarezza sull’inquinamento è stata avviata una petizione popolare, trasversale ai comuni della Bassa, che si pone anche l’obiettivo di far avviare sia un’indagine epidemiologica sul territorio di Manerbio da parte dell’Ats, sia una ricerca dei dati epidemiologici in merito all’incidenza di tumori in questa porzione di territorio della Bassa.
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