Bassa

Fiaccolata per Christian, morto dopo essere stato dimesso

Il bimbo era in vacanza a Ercolano: da qui partirà il corteo per il piccolo di tre anni
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Una fiaccolata per ricordare Cristian, il bimbo di tre anni di Bagnolo Mella prima dimesso dall'ospedale Santobono Pausilipon di Napoli e poi riportato al pronto soccorso e morto per arresto cardiaco, è in programma questa sera ad Ercolano (Napoli), la città di origine dei genitori nella quale stanno trascorrendo, ospiti da parenti, le festività natalizie.

Due le inchieste aperte, quella della Procura della Repubblica di Napoli che ha acquisito cartella clinica e documenti e quella interna all'ospedale. La direzione aziendale ha affidato a una commissione costituita dal direttore medico del presidio, dal responsabile del rischio clinico e dal prof. Pierpaolo Di Lorenzo, medico legale della Università degli Studi di Napoli Federico II, l'incarico di verificare e riferire sull'accaduto. Sul corpo è stata disposta l'autopsia.

Il piccolo è giunto giovedì sera al pronto soccorso del nosocomio napoletano in codice verde dove i sanitari hanno riscontrato segni di infiammazione delle vie aeree, dolori addominali e diarrea. Non si è reso necessario il ricovero, ma dietro prescrizione di alcuni farmaci e la richiesta di un
controllo medico dopo 24 ore, ha fatto ritorno a casa. Ieri mattina alle 7.00 è stato accompagnato dal 118 al pronto soccorso in arresto cardiaco e lì dopo quaranta minuti è deceduto, nonostante le procedure rianimatorie.
Il dolore per la morte improvvisa ha scosso la comunità di Ercolano e quella di Bagnolo.

Questa sera alle 19 un corteo partirà da via Caprile, proseguirà per piazza Trieste fino a via Belvedere per ricordare una vita spezzata troppo presto. Ne dà notizia il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, che ha raggiunto telefonicamente il padre del bimbo «comprensibilmente distrutto e stretto nel dolore, ha chiesto che venga rispettata la riservatezza sulla vicenda» riferisce il primo cittadino «è una tragedia che ha colpito una comunità intera».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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