Federica Pagani: «Stessa considerazione per tutte le vittime»
Nel giorno del secondo anniversario dell'aggressione costata la vita al marito, Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni, è un fiume in piena.
Nella notte tra il 7 e l’8 luglio del 2014 nella villetta di Pontoglio in cui il macellaio viveva con la moglie si era consumato un tentativo di furto. Il padrone di casa aveva tentato di impedirlo ed era stato colpito al capo con una bottiglia di vetro lanciata da uno dei malviventi. Dopo 11 giorni di agonia, morì in ospedale.
Per quella vicenda le indagini dei carabinieri hanno portato a 4 arresti: si trattava di una banda di albanesi senza fissa dimora che in quelle settimane aveva messo a segno una serie di furti nell’Ovest.
Federica Pagani, dal 5 giugno anche assessore alla sicurezza di Pontoglio, è stata promotrice di diverse iniziative a favore della legalità e oggi lamenta le poche attenzioni ricevute dalle istituzioni in confronto a quanto fatto in queste ore per la vedova dell’immigrato nigeriano ucciso a Fermo.
Per la vedova Raccagni tutte le vittime meritano la stessa considerazione.
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