Farmaci letali, la Procura dispone nuovi accertamenti
La Procura di Brescia disporrà nuovi accertamenti dopo quanto riferito in oltre due ore di interrogatorio da Carlo Mosca, il primario dell’ospedale di Montichiari arrestato con l’accusa di omicidio volontario perché avrebbe somministrato farmaci letali a pazienti affetti da covid nel corso della prima ondata della pandemia: è quanto emerge dopo l’interrogatorio di garanzia al termine del quale i legali del medico hanno chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari.
Mosca ha negato di aver somministrato i farmaci incriminati, ma per gli inquirenti ci sarebbero le prove invece della somministrazione, derivanti dall’autopsia, in almeno un caso. Non è escluso che la Procura sentirà a breve nuove persone, tra colleghi e pazienti dell’ospedale di Montichiari.
Nel corso del suo lungo interrogatorio di garanzia davanti al gip di Brescia, il medico, oltre a ribadire di non aver mai somministrato Succinilcolina e Propofol come prospettato dall'accusa, ha negato che altri del personale medico ed infermieristico possano averlo fatto. Particolare che emerge dopo le oltre due ore di interrogatorio.
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