Farmaci letali, il primario arrestato: «Mai somministrati»
«Deve ritenersi che Mosca abbia somministrato i farmaci menzionati non per una intollerabile leggerezza, imprudenza o per effetto di una inescusabile imperizia, bensì nella piena consapevolezza dei presupposti della sua condotta e con la volontà di uccidere: è pesantissima l’accusa che il gip del tribunale di Brescia muove nei confronti di Carlo Mosca, primario dell’ospedale di Montichiari, nel Bresciano, arrestato e ai domiciliari per omicidio volontario e falso in atto pubblico.
Secondo gli inquirenti il medico, 47 anni, nato a Cremona e residente a Mantova, ha somministrato farmaci letali a due pazienti affetti da covid che sono deceduti a metà marzo, nella fase più acuta della pandemia che ha interessato la provincia di Brescia.
La Direzione degli Spedali Civili di Brescia ha sospeso dal servizio, il primario del pronto soccorso di Montichiari arrestato per omicidio volontario. «L'Asst Spedali Civili collabora con la Procura, che sta conducendo le indagini, nell'auspicio che rapidamente vengano chiariti i fatti» spiega la direzione del Civile.
«I professionisti del presidio di Montichiari ai quali la Direzione esprime la propria vicinanza, continuano a garantire cure di qualità, lavorando con l'impegno e la passione che li contraddistinguono, per affrontare la pandemia in atto e garantire le cure necessarie a tutti i cittadini».
«Nego di aver somministrato quei farmaci». Si difende così, attraverso i legali Elena Frigo e Michele Bontempi, il primario dell'ospedale di Montichiari Carlo Mosca, arrestato con l'accusa di omicidio volontario per aver iniettato farmaci letali, secondo l'accusa, a due pazienti di 61 e 80 anni morti a marzo e affetti da covid.
Le autopsie, effettuate da medici legali dell’università di Padova, hanno rilevato, all’interno di tessuti ed organi, la presenza del farmaco anestetico e miorilassante che dovrebbe essere somministrato secondo un protocollo rigidissimo. Nella cartella clinica del paziente il medico non aveva però riportato la somministrazione di quei medicinali. Il gip ha disposto l’arresto perché sussiterebbe il rischio di reiterazione del reato. «Io non ci sto ad uccidere pazienti solo perché vuole liberare dei letti».
Non è ancora stato fissato l'interrogatorio di garanzia.
Intanto l'Ordine dei medici, in una nota sottolinea come «il reato ipotizzato è molto grave e comporta provvedimenti precauzionali - come prescrive la legge, non appena disporremo di conferme ufficiali - da parte di questo Ordine. Si tratta di un’indagine, non di una sentenza passata in giudicato. Se pur molto grave è pur sempre un’ipotesi di reato. Attendiamo l’esito con fiducia, e in tempi brevi, dell’iter giudiziario e se le accuse verranno confermate, oltre alle conseguenze penali e civili, severissimi saranno i provvedimenti ordinistici definitivi»
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