Bassa

Ex Sheraton: il Comune ordina la messa in sicurezza del sito con dei teli

Intanto a Bagnolo crescono i timori dei residenti dopo il sequestro disposto dalla Procura: «È un incubo»
La presenza di polveri d’amianto ha fatto scattare i sigilli - © www.giornaledibrescia.it
La presenza di polveri d’amianto ha fatto scattare i sigilli - © www.giornaledibrescia.it
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Area ex Sheraton: nonostante l’ordinanza firmata dall’Amministrazione comunale di Bagnolo Mella che impone la messa in sicurezza d’emergenza del sito, chi abita nella zona continua a vivere nella paura: «È un incubo, abbiamo il terrore di ammalarci», dicono i residenti.

Timori che si sono fatti ancora più grandi una decina di giorni fa, quando la Procura di Brescia ha disposto il sequestro, che prima era limitato a una determinata zona, quella destinata a parco e a verde pubblico, all’intera area dell’ex Sheraton di 22mila metri quadrati. Dalle analisi condotte sui campioni di terreno dai tecnici dell’Arpa in collaborazione con i militari del Noe è infatti emersa la presenza di polveri d’amianto.

Le analisi

«Considerato che il campione analizzato era stato prelevato dallo strato di prodotto certificato utilizzato quale sottofondo e riempimento di tutta l’area in oggetto - spiega il primo cittadino di Bagnolo Pietro Sturla - la Procura ha disposto il sequestro dell’intera area. Come Amministrazione comunale, anche in base ai documenti in nostro possesso, ci siamo mossi a tutela della salute pubblica ordinando la messa in sicurezza del sito attraverso un provvedimento ad hoc. L’ordinanza, disposta nelle modalità indicate da Ats, prevede di coprire i piazzali con dei teli. P

er quanto riguarda gli interventi futuri solamente gli ulteriori accertamenti condotti da Arpa consentiranno di definire, mediante un piano d’intervento condiviso, se rimuovere il materiale o se questo è compatibile con l’operazione edilizia in corso. Ad oggi non abbiamo informazioni in merito. Ricordo che il sito in questione era stato integralmente bonificato, in contraddittorio con Arpa e Ats, nel 2016 ottenendo la relativa certificazione dalla Provincia. I lavori ora interrotti sono relativi a un intervento edilizio di rigenerazione urbana».

Un argomento delicato che ha tenuto banco nel Consiglio comunale che si è svolto la scorsa settimana: la capogruppo di minoranza (lista «Insieme si può») Eleonora Rossini ha presentato un’interrogazione d’urgenza nella quale ha evidenziato le preoccupazioni dei cittadini per «ipotetici danni relativi alla salute dei residenti, a causa del materiale inquinante ritrovato, anche a mezzo di eventuali indagini epidemiologiche».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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