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Ex cava Aquilini, iniziata la pulizia dell'area, poi le verifiche

Punto di svolta nella storia del sito di Travagliato, dopo le analisi dell’Arpa nel sottosuolo si ragionerà per la bonifica
I detriti accatastati nell' ex cava
I detriti accatastati nell' ex cava
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Un’area al centro delle polemiche (anche molto pesanti) da decenni, ora finalmente per l’ex cava Aquilini a Travagliato è arrivato il punto di svolta nel segno della riqualificazione ambientale. In questi giorni sono infatti al lavoro ruspe e operai per pulire interamente il fondo della maxi area (che si estende per circa 150mila metri quadri) dai rifiuti presenti in superficie: questo per permettere ai tecnici di Arpa di effettuare carotaggi in tutta la zona e capire così che tipo di inquinanti sono presenti nel sottosuolo del sito. Nelle intenzioni dell’Amministrazione guidata dal sindaco Renato Pasinetti, quella in corso è un’azione propedeutica a un’eventuale bonifica.

«Siamo riusciti a reperire le risorse per questo primo intervento - ha dichiarato Pasinetti - che ad oggi ci sta costando quasi 60mila euro. Una volta terminato, i tecnici potranno effettuare dei carotaggi sul fondo e sulle sponde della cava: bisognerà aspettare i risultati per poi valutare se procedere con una bonifica, con l’intenzione di tutelare l’ambiente e ripristinare un’area verde importante per il paese». Una storia che si perde nel tempo, solo per ricordare le tappe più recenti, nel 2018 il Tar aveva accolto il ricorso del Comune che aveva annullato il parere favorevole di compatibilità ambientale concesso all’ex discarica dalla Regione ed è stata poi respinta la richiesta dei vecchi proprietari di revocare gli espropri. Il ricorso è stato fatto quando primo cittadino era Dante Daniele Buizza: poi si era scelto di procedere all’esproprio dell’area per la presenza di un bosco di interesse pubblico; decisione che la ditta intenzionata a realizzare la discarica aveva a sua volta impugnato.

Ruspe in azione per ripulire l'area
Ruspe in azione per ripulire l'area
Sia i cittadini che le ultime amministrazioni travagliatesi si sono battuti con forza contro il progetto della discarica: nel 2013 il Noe, il Nucleo operativo dei Carabinieri di Brescia, aveva posto sotto sequestro l’area, per la presenza di rifiuti pericolosi. Sigilli che, come detto, sono poi stati tolti, liberando di fatto la ex cava. Un percorso lungo e complicato, che ora tutti si augurano possa procedere senza ulteriori intoppi.

Le immagini dell'ex cava Aquilini
Le immagini dell'ex cava Aquilini

«Una pulizia importante, perché permette a tecnici e geologi di svolgere al meglio il proprio lavoro - ha commentato poi l’assessore all’Ambiente Luca Colosio -, adesso le ruspe stanno ripulendo il sottobosco in modo che si facciano tutte le indagini del caso». «Accertata la sicurezza dell’area, si potrà finalmente cominciare a ragionare su una bonifica - ha confermato il sindaco Pasinetti - c’è soddisfazione per le vittorie che il Comune è riuscito a portare a casa nel corso degli anni. Il bosco e patrimonio del paese, sarà nostra intenzione valorizzarlo una volta avuti risultati positivi». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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