Bassa

Epidemia di polmonite, Remedello controlla i fanghi e le rondini

Il comune più colpito dall’epidemia chiede all’Ats altri approfondimenti
Nei pressi del ponte di Mezzane quest'estate si sarebbe formata una pozza d'acqua sospetta - Foto © www.giornaledibrescia.it
Nei pressi del ponte di Mezzane quest'estate si sarebbe formata una pozza d'acqua sospetta - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

«Siamo al lavoro giorno e notte, in collaborazione con le autorità sanitarie, proponendoci di fornire loro indicazioni che possano essere utili per individuare la causa di quanto sta succedendo»: a dirlo è Simone Ferrari, prima consigliere di maggioranza e da lunedì scorso assessore del Comune di Remedello.

Il piccolo paese della Bassa bresciana è, senza dubbio, tra i più colpiti dallepidemia di polmonite: una ventina i ricoverati (di cui due positivi alla legionella) nei giorni nei quali l’allerta era all’apice, decine e decine i cittadini curati a casa dai medici di base e due morti sospette delle quali le autopsie disposte dovranno spiegare la causa. L’impegno dell’amministrazione locale è quindi fondamentale per supportare l’Ats: «Conoscendo direttamente il territorio, avanziamo alcune proposte di approfondimento», ha sottolineato l’assessore Ferrari.

Una strada non ancora considerata si discosta da quanto fino ad ora è stato preso in considerazione. «I cacciatori, che osservano con attenzione i cieli, ci hanno segnalato che le rondini, quest’anno, se ne sono andate improvvisamente nel periodo che ha preceduto l’inizio dell’epidemia di polmonite», spiega Ferrari. I due fatti potrebbero non essere in alcun modo collegati, ma ciò dimostra che nessuna pista viene esclusa a priori senza un confronto con le autorità sanitarie e che tutti gli input possibili vengono inviati.

Secondo gli ornitologi con i quali abbiamo provato ad approfondire l’argomento, difficilmente una migrazione improvvisa delle rondini può essere collegata alla comparsa nell’aria di un fattore che la alteri di colpo. Generalmente i loro spostamenti sono influenzati principalmente dal clima e dai cambiamenti repentini di temperatura. Se invece si trovassero volatili morti, il discorso cambierebbe e, ovviamente, il consiglio degli esperti è quello di fare analizzare le carcasse dall’Istituto Zooprofilattico. In ogni caso, la segnalazione dei cacciatori non va trascurata.

Quella delle rondini non è l’unica indicazione inoltrata dall’Amministrazione: «Abbiamo avanzato la richiesta di effettuare ulteriori controlli sulle acque del fiume Chiese all’altezza del ponte di Mezzane - aggiunge Ferari -. Lì infatti quest’estate si è formata una pozza stagnante». Dal municipio poi partirà a breve un’altra indicazione per l’Ats, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni da parte dei cittadini:«Domanderemo di approfondire anche la questione relativa allo spandimento dei fanghi da depurazione sui terreni - anticipa l’assessore -. Auspichiamo che vengano trovate le cause dell’infezione». Si cerca a 360 gradi la verità. Verità che i cittadini pretendono.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato