Epidemia di legionella, Ats nega i documenti al comitato
La preparazione della causa giudiziaria deve fare i conti con il segreto investigativo connesso all’inchiesta per epidemia colposa avviata dalla Procura: l’Ats di Brescia, su indicazione del magistrato, ha respinto le istanze di accesso agli atti presentate dall’avvocato Donatella Mento.
Il legale del comitato «La corsa per la vita» e di una ventina di persone colpite dall’epidemia di polmonite e legionella aveva richiesto all’Ats tutta la documentazione relativa alle indagini epidemiologiche e agli accertamenti effettuati dall’Agenzia. Atti fondamentali sia per consentire al comitato di svolgere le funzioni per cui è sorto, tra cui la salvaguardia dell’ambiente e dunque della salute, sia per costruire la causa che mira a ottenere un risarcimento danni per le persone che si sono ammalate.
In particolare, l’avvocato chiedeva di essere informata dettagliatamente in merito ai campionamenti effettuati su torri di raffreddamento, fiume Chiese, piscine, acquedotti; di sapere se erano stati svolti controlli sull’utilizzo di fanghi di depurazione e gessi da defecazione e di conoscere gli studi dell’Istituto Superiore di Sanità.
«Si comunica che il magistrato ha disposto di non autorizzare il rilascio di informazioni a terzi essendo ancora in corso indagini penali per cui vige il segreto investigativo - ha risposto l'Ats di Brescia -. Assolutamente lecito, ma paradossale, dato che quanto da noi richiesto è stato divulgato in diverse occasioni - commenta il legale-. L’Ats mi ha rilasciato la documentazione riguardante un paziente colpito da legionella. Non sappiamo a che punto siano le indagini della Procura, dunque nemmeno quanto ci vorrà per ottenere gli atti dall’Ats. La nostra è un’azione di tutela nei confronti delle parti lese e non va ostacolata, quindi proseguiremo».
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