Ennesimo furto in casa: «Inferriate come in carcere»
Non sono bastate le inferriate e nemmeno l'allarme, che certamente ha disturbato i ladri ma non li ha fatti desistere dal mettere a segno l'ennesimo furto.
Il quarto, in pochi anni, nella casa di Michele Zito, che si affaccia sulla centralissima via Marconi di Roncadelle.
I malintenzionati sono entrati in azione poco dopo le sei di sabato pomeriggio, approfittando delle uniche due finestre non protette dalle inferriate che nel corso degli anni, furto dopo furto, il padrone di casa è stato costretto a sistemare sugli infissi. «Viviamo come in carcere - racconta -, e ora dovremo intervenire anche quelle due finestre che pensavamo sicure, dal momento che si affacciano sulla via principale».
I ladri sono rimasti in casa poco, «forse meno di un minuto, perché la sirena dell'allarme ha cominciato a suonare». Ma tanto è bastata per raffazzonare orologi e gioielli custoditi nei cassetti dei comodini. Non un bottino ingente, insomma, ma a pesare è l'ennesima intrusione, l'ennesima violazione delle privacy di casa.
Di più: «Mentre i carabinieri erano in casa nostra per raccogliere la denuncia - aggiunge Michele - hanno ricevuto un'altra segnalazione per un furto a Castel Mella. E solo un mese e mezzo a fa ad essere ripulita è stato l'appartamento sopra il nostro».
Non sembra esserci dunque pace nei paesi dell'hinterland cittadino, dove le famiglie sembrano esasperate. «Qualche anno fa fu mia figlia a trovarsi con un ladro in casa mentre stava studiando - conclude -, fortunatamente scappò subito».
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