Bassa

Emergenza nutrie, i contadini: «Così non possiamo continuare»

Appello alla Provincia e alla Regione per adottare misure urgenti mirate al loro contenimento
Una serie di tane lungo un argine di una roggia - © www.giornaledibrescia.it
Una serie di tane lungo un argine di una roggia - © www.giornaledibrescia.it
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Nella Bassa è emergenza nutrie, in particolare per quanto riguarda il delicato aspetto idrogeologico del territorio. L’allarme arriva soprattutto dagli agricoltori, ma anche da alcuni sindaci: i primi lamentano ingenti danni economici alle colture mentre i secondi sono preoccupati per le condizioni critiche in cui questi animali, scavando le proprie tane, hanno ridotto i reticoli idrici maggiori e minori.

Gli agricoltori sono disperati, non sanno più come fare per arginare problemi e criticità causati da questi animali che, mai come quest’anno, sono così numerosi. «Oltre a rovinare i nostri raccolti - raccontano alcuni imprenditori agricoli - le nutrie scavano profonde tane e trasformano i fossi e le rogge in gruviera. Non possiamo abbatterle perché rischiamo il penale e gli addetti provinciali al contenimento sono fermi».

Tra le difficoltà segnalate anche quella del rischio che gli argini e le strade crollino mentre transitano i trattori con i rimorchi. Una questione che gli imprenditori agricoli hanno segnalato ai sindaci dei loro Comuni, chiedendo a loro un intervento concreto. Un appello che non è rimasto inascoltato perché molti amministratori non sono rimasti a guardare e si sono attivati per cercare di trovare una soluzione comune per far fronte a un’emergenza sempre più impellente.

«Quello delle nutrie è un grossissimo problema che deve essere affrontato, non si può fare finta di nulla, bisogna intervenire e subito perché riducono a dei colabrodo i nostri canali rendendo difficoltosa la gestione delle acque - questo l’intervento del sindaco di Gambara Ferdinando Lorenzetti -. Non capiamo questo immobilismo da parte degli enti preposti che non permettono ai cacciatori di contenere lo sviluppo incontrollato di questa specie alloctona. L’inattivismo imperante crea solamente giganteschi danni al territorio». Il territorio. Un problema che non riguarda solo Gambara, ma accomuna gran parte della pianura bresciana: da Rudiano fino ad Alfianello passando per Orzinuovi, Quinzano e Pontevico.

«Sono arrivate in municipio parecchie segnalazioni di situazioni critiche causate dalle nutrie - questo l’intervento del primo cittadino di Quinzano Andrea Soregaroli, il suo territorio, insieme a quello di Gambara è uno dei comuni più colpiti -. Il problema maggiore è degli agricoltori che hanno i propri campi limitrofi ai grandi fiumi, in particolare all’Oglio, perché in queste zone c’è un terreno più fragile e le zone di terra smosse dalle nutrie per farsi le tane cedono con più facilità. Non dimentichiamoci poi di un altro aspetto importantissimo: ormai questo problema è un pericolo per la sicurezza stradale e per la tenuta idrogeologica di canali e fiumi. Ci sono infatti canali vecchi di qualche secolo, che formano l’assetto territoriale della Bassa bresciana come la nostra roggia Quinzana, che sono in gran parte danneggiati dalla presenza massiccia di questi roditori».

 

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