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Dopo 4 anni di pazienti pennellate, la basilica torna a splendere

Domenica il vescovo monsignor Tremolada celebrerà la messa nella chiesa rinnovata
Dopo il complesso restauro, ecco un’anticipazione delle decorazioni settecentesche della navata - © www.giornaledibrescia.it
Dopo il complesso restauro, ecco un’anticipazione delle decorazioni settecentesche della navata - © www.giornaledibrescia.it
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Il tempo della restituzione: i restauri della grande basilica di Bagnolo Mella dedicata alla Visita di Maria ad Elisabetta dopo quattro anni di intenso lavoro sono ultimati e domenica prossima saranno benedetti durante la messa delle 18 dal vescovo Pierantonio Tremolada.

Un immenso lavoro, forse inimmaginabile quando iniziò il cantiere del restauratore Leonardo Gatti nel 2014, a seguito della decisione temeraria - così viene definita dallo stesso parroco, don Severino Chiari - di mettere mano ad un’impresa pressoché incredibile, uno degli interventi più imponenti e complessi fatti da sempre in provincia di Brescia. I lavori. Una superficie di oltre 6.000 metri quadrati ripuliti a forza di pazienza e di piccole competenti pennellate.

Impegnativo l’articolato intervento di restauro in una basilica di oltre 65 metri di lunghezza, con un’abside maestosa, una grande navata e dodici cappelle laterali, due delle quali modificate ed adibite ad ingressi laterali. L’apparato decorativo, poi, è ricco di affreschi settecenteschi di Giovan Francesco Gaggini e di altri realizzati negli anni Trenta del secolo scorso da Gaetano Cresseri e Vittorio Trainini.

Si è trattato di un lavoro necessario per lo stato di degrado causato dal vecchio impianto di riscaldamento a gasolio e da numerose infiltrazioni d’acqua negli affreschi, decorazioni, manufatti lignei, stucchi e dorature. In fondo Leonardo Gatti e il suo staff operativo - Stefania, Chiara, Simona e Sara - hanno saputo leggere sotto la spessa coltre di caligine la bellezza nascosta che i padri lasciarono a testimonianza della propria cultura e delle proprie sicurezze. «Fu un lontano investimento - sottolinea don Severino Chiari - lasciato ai figli come buon deposito di fede, atto a sorreggere e ad indicare finalità prossime ed ultime dell’esistenza, pensiero forte di chi ci ha preceduto».

Del restauro, seguito passo passo dal sovrintendente Angelo Loda, si dà documentazione in un libro che verrà presentato venerdì alle 20.30 in basilica. Saranno presenti tutti gli operatori coinvolti e pure l’Amministrazione che si è fatta carico del restauro dell’altare delle reliquie o altare del Comune; presente soprattutto la gente di Bagnolo che ha reso concretamente possibile, con la minuzia dell’obolo, un’operazione straordinaria.

«Una miniera d’oro - si legge nella presentazione di don Severino -, codificata in opere d’arte, d’ingegno e di fede. Un linguaggio bello da vedere, comprensibile a tutti quelli che desiderano capire un frammento del mistero del vivere, affidato, ora, al nuovo parroco, don Faustino Pari». Perché, dal 16 settembre, don Severino Chiari, dopo 16 anni di permanenza a Bagnolo, se ne va e passa il testimone.

 

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