Discarica Macogna, il fronte del no alza la voce
La protesta contro la discarica in località Macogna è ripartita con forze nelle ultime settimane, in attesa della decisione definitiva del Tar, il prossimo 22 aprile, sui ricorsi dei Comuni coinvolti (Berlingo, Travagliato, Cazzago San Martino e Rovato). Una protesta che si nutre anche di elementi simbolici, come i fiocchi bianchi appesi fuori dalle case assieme agli striscioni che contestano il progetto.
Venerdì sera, l’auditorium delle scuole medie di Berlingo ha fatto fatica a contenere cittadini, ambientalisti e agricoltori arrivati in paese per l’assemblea pubblica «Portiamo... scalogna alla discarica della Macogna!». Ad aprire le danze il sindaco di Berlingo, Cristina Bellini. Con lei sul palco don Gabriele Scalmana (responsabile della Pastorale del Creato della Diocesi di Brescia) Marino Ruzzenenti (storico, ambientalista esperto in tematiche dei rifiuti), Gabriele Pellegrini del direttivo Legambiente Lombardia e Maria Grazia Bonfante (sindaco di Vescovato, Comune del Cremonese dov’è presente la discarica del Malagnino). Tante le voci contrarie alla discarica in Macogna, già ambito estrattivo, raccolte durante l’assemblea, da cui è uscita anche la data di costruire una manifestazione «colorata e la più partecipata possibile» contro il milione e trecentomila metri cubi di rifiuti inerti autorizzati dalla Provincia a seguito della richiesta della Drr di San Polo.
«L’appuntamento - dicono al Comitato «No alla discarica della Macogna» - è fissato per domenica 12 aprile, alle 15, sempre davanti all’auditorium delle Medie di Berlingo: una struttura intitolata alla memoria di Dario Ciapetti, ex primo cittadino del borgo, scomparso a fine 2012 e fortemente impegnato sui temi della sostenibilità ambientale e della gestione virtuosa dei beni pubblici. Il corteo arriverà in zona Macogna, per chiudersi con un rinfresco in frazione Berlinghetto, la zona più vicina all’attuale ambito estrattivo e dove la preoccupazione è legata, oltre che ai rifiuti e ai camion, alla vicinanza con la falda acquifera.
Il 19 febbraio scorso il Tar ha decretato che «non c’è nessun rischio idrogeologico per proseguire nel congelamento» dell’autorizzazione della Provincia, che ha così ribadito il suo via libera alla richiesta della Drr di San Polo. Solo il prossimo 22 aprile, però, ci sarà la pronuncia definitiva: per questo la Provincia ha bloccato, fino a quella data, i conferimenti. In attesa del corteo del 12 aprile, e della sentenza di pochi giorni dopo, ricorsi, sul territorio sono comparsi decine di striscioni contrari alla discarica, oltre a fiocchi bianchi sulle cancellate della case, a simboleggiare il fronte del no.
Daniele Piacentini
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