Dino, dall'officina ai modellini fai da te
Una vita per le automobili. Prima per lavoro, poi per passione. Il 74enne pontogliese Bernardino (Dino) Pagani, dopo avere lavorato per trent'anni alla Innocenti Maserati di Lambrate come capofficina del reparto attrezzerie, ha voluto trasformare la sua professione in un hobby. «Una ventina d'anni fa, quando sono andato in pensione - racconta -, ho iniziato a creare modellini in scala. Nel reparto in cui lavoravo seguivamo la macchina dall'inizio alla fine: eseguire determinate procedure mi viene spontaneo...».
Ogni automobile è riprodotta nei minimi dettagli, dal telaio al motore, dalla carrozzeria agli interni in pelle: «La parte difficile è reperire i disegni dei mezzi: quando ho quelli, riporto i valori in scala e costruisco dime in legno per dare forma alla lamiera. Per i dettagli, uso la fantasia: i rivetti nella carrozzeria, ad esempio, sono le capocchie degli spilli di mia moglie, che lavorava come sarta».
Dopo aver realizzato una ventina di esemplari, negli ultimi anni, il signor Pagani ha sospeso la costruzione di modellini, che richiedono molte energie. «Per realizzare ogni automobile - spiega - servono tra le 700 e le 800 ore di lavoro». Ora si è concentrato sul collezionismo di automodellini d'epoca (ne ha circa sessanta) e sogna di realizzare una sorta di «storia dell'automobile», partendo dal primo esemplare e arrivando ai modelli che hanno partecipato alle edizioni iniziali della Mille Miglia. «Mi piace capire la storia dietro ogni singola auto che riproduco in miniatura o che colleziono. Da qualche anno ho iniziato a raccogliere in alcuni faldoni un po' di notizie su ciò che possiedo».
Grazie alle figlie Elisa e Elena, Dino è diventato un esperto navigatore della rete: lì cerca informazioni e ordina modelli da tutto il mondo.
Per gli appassionati del settore, il pontogliese è diventato un punto di riferimento: più volte ha partecipato come ospite alla Fiera di Padova e ad alcune manifestazioni, tra cui il raduno di Mercedes d'epoca tenutosi a Breno lo scorso anno. Nel 2004, inoltre, era stato intervistato dalla rivista Quattroruotine.
«Spero di poter esaudire un mio sogno - spiega -: poter andare come ospite in qualche scuola superiore per far conoscere ai ragazzi la storia dell'automobile e spiegar loro come ho fatto a realizzare i miei modellini».
«A me piacerebbe molto che papà potesse fare una mostra qui in paese» ha confidato la figlia Elisa, che ha poi aggiunto: «In famiglia siamo davvero orgogliosi di lui e ci piacerebbe che potesse condividere questo suo grande hobby con altre persone».
Una vita a quattro ruote, quindi, quella del signor Pagani, che quotidianamente alimenta i suoi mezzi con la benzina della passione, passione che trapela in ogni minuzioso dettaglio di questo affascinante mondo in miniatura.
Marta Chioda
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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