Dieci cani uccisi con i pesticidi
Piccoli bocconcini di carne impastata con pesticidi, sparsi nei campi fuori dalle cascine al limitare del paese. Dopo la strage di gatti di Maclodio, è la campagna di Pavone Mella a trasformarsi in un cimitero di animali. Cani, questa volta, i più fedeli e miti amici dell'uomo. Negli ultimi venti giorni sono già una decina gli animali trovati morti, tutti nella stessa zona. A ucciderli sempre gli stessi maledetti bocconcini, che provocano una fine quasi istantanea, anticipata da spasimi laceranti e brividi che scuotono tutto il corpo.
Ancora non si sa chi sia l'autore di gesti tanto atroci quanto vili. I cani uccisi a Pavone erano piccoli meticci. Passavano le loro giornate d'inverno tra le corti delle cascine che li ospitavano e le campagne vicine, non lontano dalle prime case del paese. Proprio qui i piccoli hanno trovato la loro fine.
A morire non sono stati soltanto cani da cascina. L'impasto ha paralizzato e ucciso anche un cucciolo che, passeggiando con il proprietario di domenica mattina, si è imbattuto in una di quelle trappole mortali. In questo caso il padrone s'è precipitato da un veterinario, ma la corsa è risultata vana.
Proprio dall'autopsia sul corpicino di questo cane e dall'analisi effettuata sui pezzetti di carne è stato possibile ricostruire la composizione delle esche.
Gli esami sono stati compiuti dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Regione Lombardia e dell'Emilia Romagna (sezione di Brescia), che ha poi inviato il referto al Distretto veterinario di Leno per le procedure di competenza.
L'avviso è giunto anche al Comune di Pavone Mella, che ha interpellato a sua volta il comandante della Polizia Provinciale Carlo Caromanni. Proprio il primo responsabile dalle forze provinciali ha assicurato che le indagini sono già in pieno svolgimento. La Provinciale si sta concentrando sia sui decessi di Pavone Mella che su quelli di altre zone della Bassa, da dove sono arrivate segnalazioni simili.
Intanto dal municipio di Pavone è partita una lettera, indirizzata sempre alla Polizia Provinciale, nella quale si chiede di far partire un'operazione di bonifica della zona contaminata. I bocconcini devono sparire: nessun altro cane deve morire così.
Nel frattempo l'Asl sta indagando sulla strage di gatti della notte di sabato 19 gennaio, quando 24 dei 27 mici della colonia di Torre Calini, a Maclodio, sono stati avvelenati.
Bruno Manenti
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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