Delitto Desirée, il padre: «Erra può chiarire tanti dubbi»
«Siamo molto soddisfatti che la Procura di Brescia abbia interrogato Erra. Siamo convinti che lui possa aiutare a chiarire quello che per noi resta ancora oscuro». Così Maurizio Piovanelli, il padre di Desiree, uccisa nel 2002 a Leno, nel Bresciano, commenta l'interrogatorio dell'unico maggiorenne del gruppo che uccise la 14enne.
«Siamo sempre convinti che dietro questa vicenda ci sia prostituzione minorile e un movente differente rispetto a quello emerso dagli atti della prima inchiesta» ha aggiunto l'avvocato Alessandro Pozzani, legale della famiglia Piovanelli. «Erra sa se quel giorno c'erano altre persone nella Cascina Ermengarda dove è stata uccisa Desiree», ha affermato il legale. Agli atti della nuova inchiesta ci sono due tracce biologiche già individuate 17 anni fa, sul giubbino della vittima e su un fazzoletto, che hanno un profilo genetico diverso rispetto ai quattro condannati, ma che mai sono state associate ad un dna certo.
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