Dall’impresa fatta su 2 ruote a vittima di un automobilista
Negli ultimi mesi sono stati in molti a parlare di Gualtiero Tansini, ciclista 48enne di Urago d’Oglio che alla fine di aprile ha completato l’impresa della Race Across Italy, 775 chilometri no-stop in 34 ore su e giù per gli Appenini tra l’Abruzzo e il Lazio.
Il cicloamatore bresciano è stato suo malgrado anche protagonista, o meglio vittima, di un’altra vicenda: martedì 14 agosto è stato inseguito ed investito da un 20enne di Coccaglio mentre attraversava insieme ad un amico il paese franciacortino, precisamente in via Adelchi Negri.
«Tutto è nato da un diverbio tra il mio amico e questo giovane in auto, che aveva suonato il clacson sebbene noi stessimo procedendo a lato della carreggiata - ha spiegato Tansini -. Improvvisamente il battibecco si è tramutato in un incubo, con il guidatore che ha tentato in tutti i modi di investire il mio compagno, addirittura salendo sui marciapiedi come fosse in preda alla follia.
«Arrivati in paese -prosegue - abbiamo svoltato verso il centro storico e, non vedendolo più, abbiamo pensato di averlo seminato o che comunque si fosse disinteressato a noi. Tutto ad un tratto ho visto l’auto ricomparire e venire verso di me. A quel punto sono stato sbattuto per terra e il mio amico, tornato indietro per vedere cosa fosse successo, ha chiamato i soccorsi, mentre la macchina si era dileguata».
Il racconto prosegue: «Sono stato portato subito all’ospedale Mellini di Chiari, dove sono rimasto una notte. Il giorno successivo sono tornato a casa ma ho riportato una frattura al malleolo della caviglia sinistra e la frattura della prima vertebra lombare che mi costringe a tenere il busto».
L’uraghese ne avrà ancora per circa tre mesi, stando a quanto dai dottori. Poi ricomincerà ad allenarsi per tornare a pedalare con la passione che lo ha sempre contraddistinto. «È davvero incredibile ciò che è successo, ancora sono scosso - ha proseguito il 48enne -. Sono decenni che vado in bicicletta e di battibecchi con gli automobilisti ne ho avuti parecchi ma tutto si è sempre fermato a poche parole. Nessuno si era mai spinto ad intervenire in questo modo. Ci sarà un processo, ma per ora non so ancora nulla: sono bloccato nel letto a causa dei dolori».
Il 20enne autore del gesto era stato individuato già poco tempo dopo l’arrivo dei soccorsi grazie alle telecamere di videosorveglianza. Raggiunto a casa, il giovane aveva confermato l’accaduto dopo che gli agenti avevano controllato la sua auto.
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