«Da oggi sei in pensione» e il preside se ne va ad anno già iniziato
Dopo una vita dedicata alla scuola è stato messo a riposo senza preavviso, con una sorta di «Tpo», trattamento pensionistico obbligatorio. Ci sta. Però la comunicazione del pensionamento ha un profumo amaro, perché è giunta il 28 ottobre, dopo due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, peraltro con poche righe arrivate venerdì pomeriggio, nelle quali si comunicava che, a partire dal giorno successivo, lui era in pensione.
La vicenda
Lui è Angiolino Albini, oramai ex dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Borgo San Giacomo (con in più una reggenza in una scuola della provincia di Cremona), che da un giorno all’altro s’è trovato in pensione praticamente senza saperlo. Classe 1957, dopo 44 anni di lavoro Albini aveva raggiunto l’età della pensione, ma, avendo ancora energia da spendere e voglia di lavorare, la scorsa primavera aveva chiesto il «trattenimento», che consente di rimanere in servizio un altro anno. Pratica comune, quella del trattenimento: Ermelina Ravelli, tanto per fare il nome di una ex dirigente molto conosciuta, vi aveva fatto ricorso per tre anni consecutivi.
Ma torniamo ad Albini. Chiesto il trattenimento, non avendo ricevuto obiezioni, il 1° settembre s’era presentato a scuola per continuare il suo lavoro. Per due mesi, infatti, Albini ha provveduto a tutte quelle operazioni senza le quali l’anno scolastico non parte: nomine docenti, assegnazione degli insegnanti alle classi, definizione dell’orario delle lezioni, organizzazione del lavoro, incontri, riunioni. Tutto come negli anni precedenti, insomma. Almeno fino a venerdì, quando, inaspettate, sono arrivate poche righe dell’Ufficio scolastico regionale, con le quali il direttore generale Luciana Volta comunicava che, dalla mezzanotte, Albini era in pensione.
La vicenda ha creato sconcerto e incredulità in molti colleghi, che non hanno condiviso questa procedura. «Ci trattano come se fossimo dei numeri - commenta con l’amaro in bocca un dirigente scolastico della Bassa -. Se possiamo essere lasciati a casa da un giorno all’altro, senza preavviso, ci chiediamo quanto sia considerato il nostro lavoro».
Il provveditore
Pur non avendo responsabilità perché la pratica è stata gestita dall’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Bonelli, responsabile dell’Ufficio scolastico territoriale di Brescia, ci aiuta a capire che cosa è accaduto: «Casi come questo sono molto rari - dice -. Un mese fa, quando la Corte dei Conti aveva detto no alla richiesta di trattenimento, ci siamo opposti, anche perché, vista la cronica carenza, un dirigente in più, peraltro molto bravo, ci avrebbe fatto comodo. Purtroppo la Corte dei Conti ha rigettato la nostra opposizione, e non c’è stato niente da fare».
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