Bassa

Da Montichiari inneggiava al terrorismo sui social: arrestato

Il 20enne del Bangladesh è stato identificato grazie alle foto postate
Polizia e GdF arrestano terrorista: il video
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Utilizzava Facebook per spingere i suoi follower ad appoggiare il terrorismo di matrice islamica. Un 20enne del Bangladesh, richiedente asilo, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato di Brescia, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica, per apologia del terrorismo.

L'attività di indagine trae origine dal costante monitoraggio della rete internet, ai fini di prevenzione e contrasto del terrorismo: la Polizia di Stato aveva individuato un profilo Facebook utilizzato anche a scopo propagandistico, il Gico della Guardia di Finanza del Nucleo Pef di Brescia si è concentrata sull’identificazione del titolare del profilo.

A far capire dove l'uomo abitasse un post con gli orari dell’alba e del tramonto, necessari per pregare secondo la religione musulmana, e una fotografia contenente i punti cardinali di Montichiari: da qui l’individuazione della struttura di accoglienza profughi, richiedenti asilo politico.

  • Terrorismo, un arresto nel Bresciano
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Frasi propagandistiche come «I need war…ho bisogno di guerra», «Il paradiso mi attende», «Blood boy», «La morte aspetta tutti», «Felice giorno della morte» hanno dimostrato come l'uomo fosse vicino alle posizioni dell’Isis. E negli anniversari di importanti atti terroristici (New York, Londra o Barcellona) il 20enne postava foto violente o frasi che celebravano la carneficina.

Oltre alle immagini e alle scritte, il profilo dell'uomo conteneva diversi video violenti, inneggianti  Saddam Hussein e video propagandistici della vita eterna concessa a chi muore in nome di Allah contro le oppressioni del mondo occidentale.

Non è la prima volta che nel Bresciano viene arrestato un terrorista: Anas El Abboubi dopo la scarcerazione partì anche per la Siria e non vi ha più fatto ritorno. Ma come lui altri giovani si sono fatti sedurre dall'estremismo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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