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Da Chiari a Lampedusa: viaggio in nome dell'accoglienza

Cinque studentesse dell’Einaudi alle manifestazioni nel decennale del naufragio che causò 368 morti
Il gruppo in partenza per Lampedusa - © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo in partenza per Lampedusa - © www.giornaledibrescia.it
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Si chiamano Alice, Emanuela, Giada, Irene e Nadia. Sono le cinque studentesse dell’istituto Einaudi di Chiari che rappresenteranno la loro scuola (e anche Brescia) alle numerose iniziative in programma da domani, 30 settembre, al 3 ottobre a Lampedusa, per commemorare il terribile naufragio che dieci anni fa causò la morte di 368 migranti.

Partiranno accompagnate dalle insegnanti Sabrina Corsini e Valeria Lotta, con il sostegno dell’istituto che già da anni cerca di sensibilizzare i ragazzi sul tema dell’accoglienza. Le cinque adolescenti si stanno preparando al viaggio con riflessioni che poi affidano alle pagine dei social (in Instagram il profilo da seguire è Gutenguys), con «storie che sono frutto delle nostre considerazioni sui tanti paradossi che il tema migranti suscita - spiegano -, paradossi che creano solo confusione. A Lampedusa seguiremo le tavole rotonde proposte dal Comitato 3 ottobre, parteciperemo ai laboratori e terremo aggiornati i nostri compagni informandoli sui social. Cercheremo di avere una visione a 360 gradi».

Le motivazioni del viaggio 

Determinata, grintosa, consapevole «di non partecipare ad una gita», ognuna delle giovani donne che partirà domattina all’alba, ha motivazioni diverse. «Voglio parlare faccia a faccia con chi si occupa di accogliere i migranti, e l’ho deciso dopo la visita all’associazione Il Mosaico di Torino» spiega Giada. «Vedere con i nostri occhi la realtà, non attraverso i telegiornali» è la ragione di Emanuela; Nadia è rimasta molto colpita dalle immagini in cui vide «le persone calpestate, senza diritti e senza dignità». Irene già lo scorso anno aveva collaborato con i ragazzi di quarta che «arrivarono al confine di Ventimiglia, nella preparazione dell’elaborato che poi ha vinto il concorso», mentre Alice è convinta che «non si possa mai essere pronti» ad una esperienza come quella che le aspetta, ma vuole «vedere, informarsi, viverla».

Le due professoresse hanno già accompagnato un gruppo di studenti a Lampedusa alle commemorazioni del 3 ottobre, perchè hanno a cuore «la sensibilizzazione su un tema oggetto di propaganda che annichilisce il pensiero critico - spiegano Corsini e Lotta -. Vedere che situazione si vive nell’isola per le ragazze vale più di tante altre cose».

L'Istituto Einaudi

L’istituto Einaudi - duemila studenti guidati da una tenace e determinata Vittorina Ferrari - ha deciso di sostenere il viaggio, anche senza i fondi che gli anni scorsi erano arrivati dai bandi di concorso proposti dal Ministero (che quest’anno non ha predisposto). «Se un progetto parte dalla volontà dell’organo collegiale di partecipare alle iniziative va oltre eventuali appoggi di carattere economico - spiega Ferrari -. Educare all’accoglienza, creare contesti di riflessione sul rispetto della vita è la nostra priorità, con o senza fondi».

A Lampedusa, Brescia sarà rappresentata anche dall’associazione «I Luoghi - Centro studi per l’educazione alla cittadinanza», che resterà sull’isola anche per commemorare il «naufragio dei bambini», che si verificò l’11 ottobre, sempre di dieci anni fa. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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