Crollo della stalla, per l’esperto resta solo l’ipotesi dolo
Il dolo sembra l’unica strada rimasta in pista. Incaricato dalla famiglia Galuppini d’indagare le origini che lo scorso 18 novembre hanno fatto crollare la stalla con 900 maiali all’interno, l’esperto di deflagrazioni Danilo Coppe scarta anche l’ipotesi di esplosione dovuta al biogas. Lo fa in un’accurata relazione, stilata dopo essersi nuovamente recato all’azienda agricola di via Cucca, a Mezzane di Calvisano.
Qui, sfruttando la stalla «gemella» accanto a quella in macerie, tramite sofisticate attrezzature ha escluso «una deflagrazione generata dai gas prodotti naturalmente dall’ambiente che accoglie i suini», si legge nel documento a sua firma. Così, sconfessata già a dicembre l’eventualità di un cedimento strutturale del manufatto grazie a diverse evidenze (lo sbriciolamento totale dell’edificio, oltre a segni di estroflessione sulle finestre), «vien da sé - sostiene Coppe - che l’esplosione sia stata provocata intenzionalmente con l’apporto di un agente esterno. Una tesi, questa, evidenziata pure dalle particolari bruciature da scottatura rapida su alcune carcasse degli animali».
Alla luce di ciò, col benestare del titolare dell’azienda Giuseppe Galuppini, proseguono quindi le analisi per individuare che cosa abbia provocato lo sbriciolamento della costruzione, uccidendo 150 maiali e causando danni per decine di migliaia di euro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato