Coronavirus, maschere salvavita dagli Usa all’ospedale di Chiari
Non sostituiscono la terapia intensiva, ma la possono evitare. Sono le maschere full face Cpap per facilitare la respirazione, arrivate martedì pomeriggio all’ospedale di Chiari, una struttura fortemente sotto pressione per l’emergenza coronavirus, con metà ospedale di fatto dedicato ai pazienti Covid, che non arrivano solo dalla provincia di Brescia e che continuano ad aumentare.
«Sono strumenti molto importanti perché le utilizziamo per la ventilazione non invasiva nel momento dell’insufficienza respiratoria acuta. Ci permettono di sopperire l’insufficienza respiratoria con la capacità di scambiare ossigeno e anidride carbonica a livello polmonare» spiega il primario del reparto di Medicina Gabriele Zanolini, in trincea dal 23 febbraio scorso e che fuori dalla porta del suo studio ha un lenzuolo con la scritta «Andrà tutto bene» con i colori dell’arcobaleno, realizzato dalla figlia.
«Per alcuni pazienti - aggiunge il medico - basta questa mascherina per superare le crisi senza dover passare dalla terapia intensiva». Il pacco con 40 maschere è arrivato direttamente dagli Stati Uniti e consegnato all’ospedale Mellino Mellini di Chiari da Augusto Pellegrini, presidente della Fondazione Pellegrini Forlivesi. «Il dottor Blair Holladay, ceo della società americana di patologia clinica si sta preparando per quando anche negli Stati Uniti avranno i nostri problemi di oggi, ma ha deciso di guardare all’Italia. Alla luce della nostra grande amicizia si è offerto di donare le maschere. Come fondazione avremmo voluto pagarle, ma non c’è stato verso» spiega Pellegrini. «Siamo felici - dice Pellegrini - di poter essere stati d’aiuto. Continueremo nella nostra opera di supporto in questa grande emergenza».
Le maschere sono arrivate in un giorno e mezzo dagli Usa. «In dogana a Bergamo abbiamo avuto problemi con la burocrazia italiana che non fa sconti nemmeno in questa situazione d’emergenza. L’intervento della europarlamentare Stefania Zambelli - racconta il presidente della fondazione Pellegrini Forlivesi - è stato determinante per sbloccare il carico e un ringraziamento va anche all’Agenzia delle Dogane, che ha capito la natura dell’urgenza».
Le maschere sono state immediatamente messe a disposizione dei medici dell’ospedale di Chiari dove già da alcuni giorni, per i pazienti Covid, vengono utilizzati dei caschi per facilitare la respirazione. «Sono caschi - collegati alle valvole stampate nei giorni scorsi in 3D - che permettono al paziente di respirare meglio evitando la terapia intensiva» spiega Gabriele Zanolini, primario di Medicina. «Al momento - aggiunge il direttore sanitario dell’ospedale di Chiari Jean Pierre Ramponi - abbiamo 35 pazienti che lo utilizzano direttamente in reparto».
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