Bassa

Con «Terre dell’Oglio» la Bassa fa squadra

Il progetto mette in rete una ventina di Comuni per valorizzare prodotti ed eccellenze del territorio
Commercio (simbolica)
Commercio (simbolica)
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Il «Distretto intercomunale del commercio Terre dell’Oglio» sta prendendo forma. L’ente saprà valorizzare le risorse del territorio e coinvolgerà non solo molti Comuni della Bassa bresciana, di cui Orzinuovi sarà l’Amministrazione capofila, ma anche associazioni, enti, cooperative e organizzazioni autonome.

La vicenda. Un’idea che nasce dalle ceneri della precedente iniziativa, naufragata a causa di vari disguidi burocratici. «Abbiamo deciso di riprendere il percorso iniziato nel 2016, un progetto che subì uno stop imprevisto a causa d’incompatibilità tecniche verificate solo successivamente dalla Lombardia e che ci hanno costretto, nostro malgrado, a dover riprendere in mano la pratica - spiega l’assessore orceano Michele Scalvenzi, al quale è stato affidato il compito di redigere una bozza di convenzione -. A oggi pertanto, dopo un confronto costruttivo con la direzione generale Sviluppo economico, intendiamo ricostituire questo nuovo progetto territoriale ampliandolo, includendo altri enti e istituzioni di settore in modo da renderlo più efficace».

Settori. La creazione del Dicto, che comprende anche una ventina di Comuni, si pone quindi l’obiettivo di valorizzare un territorio affine per caratteristiche commerciali, produttive, geografiche e culturali. Tra i protagonisti di questa nuova realtà che si sta formando ci saranno associazioni di categoria come la Confesercenti della Lombardia orientale, ma anche Confcommercio, Confagricoltura e l’associazione artigiani. Senza dimenticare realtà territoriali pubbliche e private come il Parco Oglio Nord e la Fondazione Castello di Padernello. «L’idea - continua Scalvenzi - è quella di dare vita a un ente sovracomunale che possa partecipare a bandi del commercio e dell’attrattività turistica ma, più in generale, l’ambizione è quella di poter rappresentare un territorio omogeneo dal punto di vista economico, culturale e non solo».

Obiettivi. Insomma, conclude Scalvenzi, «vogliamo fare in modo che ci si possa identificare più marcatamente rispetto a una Bassa bresciana, per così dire, "indistinta" e confrontarsi con altre realtà già esistenti come la Franciacorta o le Valli». E proprio in questa direzione va la scelta del nome che gli enti hanno deciso di affidare al Distretto, ovvero Terre dell’Oglio, «un nome che spiega già molto bene il nostro intento: la parte interna della pianura ovest e la valle dell’Oglio collaboreranno, insieme, per disegnare anche strategie innovative a livello provinciale e regionale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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