Comunità energetiche, l’esempio di Rudiano modello per la Regione
Rudiano, comune con poco meno di seimila abitanti, è già un caso. È tra le prime realtà in Italia ad aver istituito una comunità energetica con l’obiettivo di produrre energia e consumarla all’istante, ripartendo i benefici economici tra i soggetti aderenti e, soprattutto, le famiglie fragili.
Nel convegno svoltosi al Pirellino, la sede bresciana della Regione Lombardia, sul tema delle Cer (Comunità energetiche rinnovabili), il sindaco Alfredo Bonetti con il tecnico Roberto Gregori ha spiegato le peculiarità del progetto, per il quale si è speso fin da subito: «Non siamo gli unici: esistono una ventina di altre comunità energetiche, ma sono piccole, da 20-60 kilowatt. Noi intendiamo invece raggiungere una potenza di 3-5 megawatt mettendo pannelli fotovoltaici su uffici pubblici, scuole, palestre, campi sportivi, magazzino comunale e strutture produttive».
Vantaggio economico
La realizzazione delle Cer implica un evidente vantaggio economico, per produttori e consumatori di energia, ed un’importante ricaduta sociale, di contrasto alla povertà energetica. Come ha sottolineato Bonetti «la famiglia disagiata, che non può pagare la bolletta ed è segnalata dai Servizi sociali, usufruisce di questo scambio interno alla comunità».
La Lombardia si è dotata di un’apposita norma per promuovere la nascita delle Comunità energetiche, la legge 23 febbraio 2022 n. 2, e ha stanziato le prime risorse pari a 22 milioni di euro per il biennio 2023-2024 (2,2 miliardi di euro sono contemplati a livello nazionale dal Pnrr), come hanno ricordato l’assessore Fabio Rolfi e il consigliere regionale Gabriele Barucco; ha anche lanciato una manifestazione d’interesse, con cui viene proposto agli enti locali di fare da aggregatori. Dalla Regione. «Stiamo riscontrando - riferisce Barucco - un interesse molto elevato. È vero, stiamo ancora in fase embrionale, ma chi progetta oggi prenderà i soldi domani. Quando ci sarà la prima Cer di grosse dimensioni, s’innescherà l’effetto 110 e partirà la corsa».
La Regione è «avanti», rileva il consigliere bresciano, in quanto sta già istituendo il Centro di coordinamento che avrà una funzione informativa per cittadini e aziende sui benefit dell’entrare nel network e di formazione, in quanto dovranno essere assunte figure tecnico-giuridiche in grado di interloquire con le amministrazioni per la redazione degli studi di fattibilità. Le Cer, rilancia l’assessore Rolfi, potranno assumere anche il volto di «comunità energetiche di quartiere»: una soluzione, per esempio, per produrre energia pulita in città e distribuirla anche ai palazzi storici, che per i noti vincoli non possono installare pannelli solari. Intanto Rudiano dà il buon esempio.
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