«Città Sociale», così rinascerà la vecchia piscina di Manerbio
Che sia la volta buona? È l’interrogativo che molti cittadini di Manerbio si pongono, desiderosi di potersi nuovamente tuffare nelle vasche della piscina comunale di piazza Aldo Moro, chiusa da oramai cinque anni, e bisognosa di radicali lavori di riqualificazione e messa a norma. Eppure qualcosa si muove. Nelle scorse settimane l’Amministrazione ha conferito l’incarico per la realizzazione dello studio di fattibilità necessario per la riapertura della piscina. A occuparsi del progetto è uno studio specializzato in impianti natatori, che nei giorni scorsi ha presentato le linee generali di intervento alla Giunta.
Il confronto
La fine di questa prima fase di lavoro è prevista per gli ultimi giorni di agosto e, nel mese di settembre, la Giunta intende incontrare la cittadinanza per fare il punto della situazione e presentare il progetto, condividendo le scelte strategiche su uno dei luoghi più cari ai manerbiesi. Come spiega l’assessore ai Lavori pubblici Serena Cominelli, «sin da quando sono stata nominata, a fine 2020, ho ritenuto che la piscina, e più in generale la «Città Sociale», fosse una priorità: siamo dovuti partire da zero e dialogare con gli esperti ha richiesto tempo. Desideriamo che l’intervento non sia un tamponamento, ma che provi a ripensare le piscine rendendole sostenibili e intercettando i bisogni».
Calcoli, disegni e mappe sono dunque nelle mani dei progettisti, che stanno dialogando con i colleghi che si occupano di progettare la riqualificazione della attigua piazza Aldo Moro. Quando l’operazione andrà in porto, permetterà di recuperare un’ampia porzione della «Città Sociale Marzotto», come era chiamato quel complesso di edifici volti al benessere di cittadini costruiti da Gaetano Marzotto, imprenditore tessile proprietario dello storico lanificio. Un primo passo, ancora in corso, sta interessando il centro tennistico, che da inizio anno ha un nuovo gestore e su cui si stanno compiendo migliorie.
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