Bassa

Chiusa la casa a «luci rosse»

Prostituzione, la Polizia locale sequestra un appartamento gestito da una 40enne cinese
Prostituzione, sequestrato appartamento
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Polizia locale ancora in azione per contrastare la prostituzione: dopo che, nel 2012, nel territorio comunale, gli agenti agli ordini del comandante Cristian Leali avevano scoperto e chiuso ben 15 appartamenti adibiti a casa di appuntamenti, il 2013 è iniziato con la chiusura di un'altra casa a luci rosse.

Martedì, in via Ciotti, vicino all'ospedale, gli uomini della Polizia locale hanno individuato un alloggio, all'interno del quale c'era una donna di nazionalità cinese, clandestinamente in Italia, che da pochi giorni riceveva i clienti. «L'attività - riferisce Leali - era ben pubblicizzata su Internet. Certo, per riuscire a farsi aprire la porta, un nostro operatore si è finto cliente, salvo poi qualificarsi. Oltre a una cittadina di origine cinese di quarant'anni, arrivata da Prato da pochi giorni, abbiamo trovato 1.000 euro in contanti, profilattici e altro ancora. La cifra ci ha fatto ipotizzare che, nonostante l'attività fosse "aperta" solo da cinque giorni, ci fosse già un bel giro di clienti».

A seguito della consueta attività investigativa, continua il comandante della Polizia locale di Montichiari, «è stato denunciato un sessantenne residente a Milano, ritenuto lo sfruttatore della donna: è accusato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ma anche di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'uomo era anche locatario dell'appartamento, intestato a un italiano, che era all'oscuro di quanto avveniva nella sua proprietà. Come prevede la legge, l'appartamento è stato sottoposto a sequestro penale preventivo».

Dicevamo che, da un anno a questa parte, quello scovato nei giorni scorsi è il sedicesimo appartamento posto sotto sequestro preventivo in quanto utilizzato per lo sfruttamento della prostituzione.

«È vero che gli uomini della Polizia locale sono quotidianamente impegnati nella repressione e soprattutto nella prevenzione della criminalità - commenta ancora Leali -, ma è anche vero che senza l'aiuto dei cittadini non otterremmo i risultati che abbiamo ottenuto, anche e soprattutto a livello di prevenzione. L'elevato numero di appartamenti chiusi negli ultimi dodici mesi conferma che chi sfrutta la prostituzione si insedia prevalentemente nei condomini, forse per cercare di non dare nell'occhio. Il continuo via vai di clienti, però, genera disturbo ed anche paura nei cittadini, che infatti spesso ci chiamano per segnalarci situazioni poco chiare. Di conseguenza, se otteniamo lusinghieri risultati lo dobbiamo anche e soprattutto alla collaborazione dei monteclarensi. Sempre di più sono loro i nostri principali alleati nella lotta alla criminalità».

gaf

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