Bassa

Ceriali depone pettine e forbici dopo 60 anni

Il 31 dicembre chiuderà i battenti lo storico salone di Pontevico
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Giordano Ceriali è stato forse il primo commerciante in Italia a imporre il divieto di fumo nel suo negozio. Lo ha fatto nel 1980, vera e propria avanguardia nazionale se confrontato con la riforma Sirchia, arrivata dopo circa trent’anni. E a giudicare dai risultati, l’idea di bandire le sigarette dal suo salone, non deve aver fiaccato poi così tanto gli affari, se è vero com’è vero, che degli undici barbieri che esistevano a Pontevico nel 1967, lui è l’unico ancora aperto. Ma per poco. Lo storico salone di via XX settembre chiuderà i battenti il 31 dicembre, giorno in cui Giordano Ceriali, abbasserà per sempre la serranda.

«Ho iniziato questa attività nel 1955, a 15 anni - racconta - quando da Robecco andavo fino a Cremona dove lavoravo come garzone. Quello che guadagnavo non mi bastava neanche per il viaggio, ma per fortuna c’era la musica». Batterista nei «Petronio», gruppo pop dell’epoca, Giordano trascorreva i fine settimana in giro per i locali della provincia e gli capitava spesso di passare il sabato notte, dopo i concerti, nella cattedrale di Cremona. «Dormivo qualche ora - ricorda - All’epoca le chiese erano sempre aperte e i barbieri lavoravano la domenica». L’attività di musicista gli ha permesso di mettere da parte un po’ di soldi e sposare, nel 1964 Marta Rosa Manfredi, compagna di vita e di lavoro. 

Insieme, tre anni più tardi, hanno aperto a Pontevico il loro coiffeur. «Agli inizi - racconta Marta - non avevamo l’acqua calda e se veniva un cliente che voleva lavare la testa, dovevamo andare a prenderla dal fornaio».
I ricordi. «Era un’Italia più spensierata - rammenta Giordano - almeno per chi come me non si interessava di politica. Erano gli anni del ’68, c’era la moda dei capelli lunghi ma nonostante ciò si lavorava tanto. Si discuteva di belle ragazze e di sport». 

Altra passione di Giordano è infatti la bicicletta da corsa (appese ad una parete del salone ci sono due foto di Coppi e Bartali), e ancora oggi approfitta dei momenti liberi per inforcare i pedali e godere qualche ora di libertà sulla sua due ruote. 
Dopo 51 anni d’amore e di fatica, Marta e Giordano guardano oggi al futuro con serenità e speranza. Nei loro progetti c’è il teatro e il volontariato. 
«Grazie alla nostra clientela, che ci ha permesso di vivere una vita dignitosa», dicono. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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