Bassa

Centro accoglienza o per il rimpatrio? Enigma Serini

I lavori all'ex caserma sono fermi e non è ancora chiaro quando arriveranno gli immigrati
L'ex caserma Serini di Montichiari
L'ex caserma Serini di Montichiari
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È ancora tutto fermo all’ex caserma Serini e i dubbi ristagnano anche sulla data di arrivo dei nuovi profughi

L’enigma fondamentale, non ancora risolto, né in procinto di trovare una risposta, riguarda il destino effettivo della Serini: sarà un Centro di accoglienza straordinaria (Cas) o, come annunciato nei mesi scorsi dal ministro dell’Interno Marco Minniti, un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr)? 

La verità è che, per il momento, la situazione si trascina nel silenzio e in un lento procrastinare di istituzioni in balia di altre istituzioni. 

L’ultima novità, di cui è convinto il sindaco di Montichiari Mario Fraccari, è che i profughi potrebbero arrivare addirittura nel 2018. «Manca un documento ufficiale che attesti la trasformazione della Serini in Cpr - ha detto Fraccari -. Sappiamo che la situazione è delicata, ma vorremmo una maggiore consapevolezza del futuro che ci attende».

Un minimo spiraglio lo avrebbe aperto una lettera giunta in Comune e firmata da Mario Morcone, capo di gabinetto del ministero dell’Interno. Nella missiva si dice che l’eventuale Cpr potrebbe ospitare al massimo 130 migranti. Dunque l’ipotesi di Morcone è che, nel caso venisse davvero aperto il Cpr alla Serini, i 130 profughi attualmente ospitati nel territorio monteclarense potrebbero essere destinati a nuova sede. 

Nel frattempo l’Amministrazione comunale invita i cittadini a un confronto sul caos di questa accoglienza. Appuntamento il 5 luglio alle 20.30 nel parco in Fascia d’oro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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