Bassa

Centri commerciali, a Roncadelle è record europeo

Il rapporto tra metri e abitanti è dieci volte superiore alla media regionale. Alessio Merigo: "Una follia"
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Ormai siamo al record europeo. Forse addirittura ai primi posti a livello mondiale, ma su quest'ultimo fronte le certezze si sgranano e ad avere il sopravvento è la presa di posizione (quasi) ideologica. Del resto Confesercenti parla di «una follia senza precedenti in tutta Europa».

Ci risiamo. Poteva il via libera del Comune di Roncadelle (arrivato nel corso del Consiglio di lunedì sera) al nuovo mega centro commerciale accanto all'Ikea passare inosservato? Ovviamente, certo che no. E questo nonostante la vocazione commerciale del paese sia un dato acclarato: lo ha sottolineato - qualora qualcuno non se ne fosse accorto - anche il sindaco Michele Orlando nella seduta di lunedì. Del resto basta fermarsi alle fredde cifre per rimanere impressionati.

La provincia di Brescia è la prima in Lombardia per spazi commerciali, 2.046 mq di superficie di vendita ogni mille abitanti, la media regionale è di 1.622 mq ogni mille. E Roncadelle? Con quanto realizzato fino a oggi siamo a un rapporto di 8.737 mq ogni mille abitanti: i roncadellesi sono poco meno di novemilaquattrocento. Facciamo due calcoli. Il totale è quindi di circa 87mila metri quadri di superficie commerciale. Il nuovo comparto, che verrà realizzato dalla società Mella 2000, si estenderà per complessivi 109mila mq, ma in questo dato sono compresi anche l'Ikea (27.600 mq) e il Docj's Market (9mila mq: il centro è già chiuso). Calcolatrice alla mano, ci sono ancora da edificare (ed è il nuovo centro commerciale vero e proprio) 73.400 mq. Che sommati agli 87mila portano il totale alla cifra vertiginosa di circa 160mila metri quadri.

Arriviamo quindi a 16mila mq ogni mille abitanti: 10 volte il dato regionale. Ipotizzare il record europeo è quindi fin troppo facile. «Già con il dato attuale - spiega Alessio Merigo, direttore generale di Confesercenti Brescia - siamo ai primissimi posti a livello europeo; con l'arrivo del nuovo insediamento non c'è dubbio che in nessuno Stato esista un paese come Roncadelle». E quello di Merigo non è certo un complimento: «Dire che ci troviamo di fronte a una follia è ancora poco: tutto quanto di negativo c'è da pensare noi lo pensiamo. Ancora una volta a morire saranno le piccole e medie imprese, si andrà così a peggiorare il momento già difficilissimo».

Folle, secondo Merigo, il comportamento dell'Amministrazione Orlando, verso la quale (in verità) non è mai stato clemente: in passato aveva parlato (solo per fare alcuni esempi) di «scempio», «scelte che pregiudicano la qualità della vita», «il simbolo di ciò che non si deve fare», «un Comune che guarda solo al proprio tornaconto». «Il sindaco probabilmente sottovaluta i problemi urbanistici e viabilistici, oltre che ovviamente i danni (irreversibili) sul piccolo commercio» conclude sconfortato.

Ma il fuoco di fila contro il nuovo mega insediamento da 100 milioni di euro non arriva soltanto dall'esterno, anzi. L'opposizione roncadellese da sempre è contraria al progetto. Al primo posto delle criticità c'è l'aumento di traffico e ovviamente l'impatto che avrà sulle vie del paese. «Prima di partire col nuovo centro - spiega il consigliere Bruno Fialdini di "Roncadelle Innanzitutto" - si doveva realizzare la tangenzialina di collegamento tra Torbole e la Tangenziale Sud. Senza tale collegamento la vivibilità delle vie Martiri della Libertà, via Berlinguer e via Ghislandi sarà notevolmente aggravata, peggiorando quindi una situazione già ai limiti della sopportabilità».

Per Fialdini anche il cantiere su via Fratelli Cervi creerà disagi pesantissimi. C'è poi anche una questione economica. «Perché la società costruttrice - continua Fialdini -, come ha detto il sindaco in Consiglio, non pagherà gli oneri di urbanizzazione compensandoli con i contributi e benefici riconosciuti al Comune stesso?». «Per l'ennesima volta - ribatte Orlando - quando si parla di Roncadelle, e di centri commerciali, si travisa la realtà». Il primo cittadino spiega che gli oneri avrebbero dovuto essere 3,5 milioni, le opere che verranno realizzate «a scomputo» avranno invece il valore di 22milioni di euro. «In effetti aver ottenuto 19 milioni in più è poca cosa...» commenta sarcastico il primo cittadino. L'elenco per il sindaco è più che consistente: la nuova sede dell'Asl, la Casa delle associazioni, la terza corsi della tangenziale Sud, la bonifica della discarica ex Atb; e ancora, 800mila euro destinati a iniziative per il piccolo commercio, 200mila all'anno da versare nelle casse comunali per almeno 18 anni. «A conti fatti - conclude Orlando - chi parla di scelte scellerate e follia evidentemente ha sbagliato obiettivo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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