Bassa

Cava Macogna, un mese per conoscere il suo destino

Per sapere se l’iter sarà portato a termine, o al contrario interrotto, bisogna ancora attendere
Macogna, attesa la sentenza
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E’ durato un’ora l’ultimo round in tribunale sul futuro della cava Macogna. Ma per sapere se l’iter sarà portato a termine, o al contrario interrotto, bisogna ancora attendere.

Solo nelle prossime settimane il Tar renderà nota la decisione, dopo l’udienza di ieri. La difesa della Drr, titolare dell’impianto ha detto in aula che la discarica è sicura rigettando la tesi dell’Asl secondo cui 18 pozzi sarebbero a rischio inquinamento idrico.

“La discarica accoglie solo rifiuti inerti” è stato detto da chi ha la paternità della struttura. Secondo l’avvocatura della Provincia poi l’autorizzazione è pienamente legittima e i parametri di legge rispettati.

“L’attuale nullaosta non è censurabile – ha detto l’avvocatura della provincia ed è rispettoso delle esigenze di tutela della salute pubblica. Secondo i rappresentanti dei comuni di Cazzago, Berlingo, Travagliato e Rovato l’iter va interrotto e il progetto annullato con la conseguente chiusura della discarica.

Infine Legambiente ha definito incerta e fragile la consulenza tecnica sull’impatto ambientale. Ascoltate le parti ora il Tar si appresta a segnare, nero su bianco, la svolta sulla questione Macogna. Un mese, o forse meno, per conoscere il destino della discarica finita nel mirino degli abitanti di una porzione della bassa bresciana.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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