Caso polmonite, accertate altre due morti
Due nuovi decessi che rischia di appesantire ulteriormente il bilancio dell’epidemia di polmonite che ha coinvolto la Bassa bresciana con 405 persone dal 2 settembre, che si sono rivolte al pronto soccorso.
È morto la notte scorsa un 57enne di Remedello che era stato prima ricoverato a Mantova e poi all'ospedale di Pavia per una grave polmonite contratta ad inizio mese. Il secondo decesso è invece quello di un 90enne della Bassa anche lui ricoverato per polmonite. «Entrambe le persone non erano presenti nell’elenco dei casi positivi alla legionella» scrive Ats in una nota.
Da quando l’epidemia ha cominciato a diffondersi sono due le morti accertate per legionella, su un totale di 43 casi accertati di presenza del batterio nei pazienti. A tal proposito restano gravi le condizioni del trentanovenne di Roè Volciano trasferito dall’ospedale di Monza al Niguarda di Milano.
L’inchiesta della Procura, che indaga per epidemia colposa, accende i rifelttori su tre aziende della Bassa, Cartiera di Montichiari, la Gnk Wheels di Carpenedolo e l’acciaieria di Calvisano dopo che sono state individuate le torri di raffreddamento delle industrie come causa della diffusione della legionella.
«Anche se il batterio nelle torri non si è creato dal nulla, ma ci è arrivato attraverso l’acqua contaminata» assicura Carlo Mapelli, docente di Siderurgia al Politecnico di Milano.
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