«Caso Finchimica», l’ampliamento della produzione spaventa i cittadini
Attenzione massima, mista a un po’ di preoccupazione tra la cittadinanza, per quello che si profila come il «caso Finchimica». La falda sottostante allo stabilimento che produce agrofarmaci, con il suo sito produttivo a ridosso del casello autostradale, risulterebbe inquinata da una serie di erbicidi, pesticidi e altre sostanze chimiche.
Ad attestarlo la relazione di Arpa, convocata insieme a Provincia, Ats, Ato, Vigili del Fuoco, Prefettura, Regione e ai Comuni di Manerbio, Leno, Offlaga, per venerdì nella conferenza dei servizi per dare il proprio parere alla richiesta dell’azienda di ampliare la sua produzione di fitofarmaci con un nuovo fungicida.
In attesa che gli enti preposti facciano le loro valutazioni, si levano interrogativi tra i cittadini, che hanno trasmesso alle autorità le osservazioni allo studio sull’impatto ambientale. Si legge nella nota che «manca l’analisi dell’alternativa zero e un’analisi improntata nella ricerca di più soluzioni progettuali/impiantistiche al fine dell’individuazione di quella a minor impatto ambientale e più adeguata al contesto di riferimento, tenendo ad esempio in considerazione la possibilità di convertire lo stabilimento gradualmente a produzioni con prodotti innovativi e/o biologici a minor tossicità, persistenza ed impatto ambientale».
Così come viene stigmatizzata l’assenza «di un’analisi della tossicità e accumulo nelle diverse componenti ambientali delle sostanze pericolose "molto persistenti" rilasciate dall’attività», né tantomeno «viene condotta una valutazione dei probabili effetti sulla salute attuali e di progetto, derivanti dalle emissioni puntuali, diffuse e fuggitive dell’attività di produzione di fitosanitari». Elementi che spingono i firmatari a mettere in atto azioni per sensibilizzare la popolazione sul tema a tutela della salute pubblica.
Il Comune
Anche il sindaco Paolo Vittorielli conferma che ad oggi sono in corso gli opportuni approfondimenti e valutazioni tecniche: «Intendiamo agire con il massimo impegno e trasparenza, di concerto con gli altri organi istituzionali, le autorità e l’azienda, nel programmare tutte le azioni necessarie che dovranno essere intraprese nell’ambito del procedimento di bonifica. È in programma un incontro con i dirigenti dell’azienda per avere chiarimenti sulle indagini ad oggi condotte».
Il caso giunge in Parlamento. Il deputato Devis Dori, dei Verdi-Sinistra Italiana, in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente e a quello della Salute chiede «una verifica da parte del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri al fine di valutare la gravità della situazione».
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