Caso Desirèe: la Procura lavora su tutti gli atti del passato
Riavvolgere l’indagine e riportare le lancette dell’orologio a 17 anni fa. Questo sta facendo la Procura di Brescia nell’ambito dell’inchiesta bis sul delitto di Desirée Piovanelli, uccisa a 14 anni. E quel «ci stiamo lavorando» pronunciato dal procuratore capo Carlo Nocerino a commento della notizia della traccia biologica ritrovata già nel 2002 sul giubbino della vittima, diversa da quelle riconducibili dagli indagati poi condannati in via definitiva, ma mai presa in considerazione, fa capire che l’attenzione degli inquirenti è alta.
«Sempre pensato fossero stati solo i quattro condannati, ma se si scoprisse che nella cascina Ermengarda c’era anche una quinta persona sarebbe un risultato importante» è il pensiero di chi ha operato sul campo nel 2002.
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