Cartelli e polemiche, 7 mesi dopo Pontoglio fa marcia indietro
Il Comune di Pontoglio ha avviato la rimozione dei contestati cartelli stradali che riportavano la scritta «Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene».
La decisione è arrivata alla vigilia della seconda udienza in tribunale del processo sul ricorso promosso da Fondazione Piccini e Associazione giuristi per l'immigrazione con il sostegno della Cgil.
«Un'operazione di propaganda fatta dal sindaco utilizzando risorse pubbliche e che ha causato danni e per questo si chiede comunque il pagamento del danno», afferma Damiano Galletti, segretario della Camera del Lavoro di Brescia, nell’annunciare l’intenzione di proseguire comunque col giudizio.
In maggio il Ministero delle infrastrutture aveva stabilito che i cartelli andavano rimossi in quanto non rispettavano il Codice della strada, una posizione analoga a quella della Prefettura di Brescia.
Il caso era scoppiato lo scorso dicembre, quando il sindaco Seghezzi, riconfermato alle scorse elezioni, aveva fatto installare i cartelli.
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