Campanelli e sassi: al Collodi raid disturbatore
Tutto è iniziato con le «classiche» suonate di campanello. Fastidiose certo, ma a chi non è capitato almeno una volta nella vita di sentire il trillo e poi i ragazzini che fuggono nella via?
Finché accade una volta ci si può ridere sopra. Ma quando il disturbo diventa insistentemente quotidiano, sommato per di più a sassi tirati nelle finestre di casa, magari nel pieno della notte, la situazione cambia eccome.
Lo sanno bene le famiglie roncadellesi che vivono attorno e nei pressi del parco Collodi, situato dietro le scuole. E purtroppo non solo loro. Gli animi sono esasperati. All’inizio tutto è partito, appunto, dai campanelli. Mentre si sta tranquillamente guardando la televisione ecco il trillo, le prime volte a malincuore si va a vedere chi è: una volta, due, tre. Poi il disturbo si «evolve»: nel pulsante viene inserito uno stuzzicadenti, così il suono si prolunga. E con lui il fastidio. «Siamo arrivati al punto - spiega una signora residente nella zona - che dopocena stacchiamo il citofono, è l’unico modo che abbiamo per difenderci».
Autore del misfatto un gruppetto di ragazzi molto giovani, tra i quindici anni e poco più. Si ritrovano al parco Collodi verso le nove e poi parte il raid disturbatore.
I residenti hanno chiamato più volte i carabinieri, ma con scarsi risultati. Questi ragazzi prendono probabilmente la cosa come un gioco: ma un gioco che potrebbe sfuggire loro di mano.
A causa dei continui furti, e Roncadelle non è certo indenne al fenomeno, il clima non è certo sereno. «Una delle scorse sere - racconta un roncadellese che vive poco distante dal Parco - nel rientrare ho visto due persone con il viso coperto dal cappuccio della felpa. Erano seduti sul muretto della cinta del mio dirimpettaio». Immaginabile lo spavento. «Mi è preso letteralmente un colpo - spiega -, ho pensato fossero dei malviventi. Anziché aprire il cancello elettrico e poi imboccare lo scivolo che porta ai garage, ho preferito fare un giro e poi ripassare». Nel ritornare l’uomo si è accorto che si trattava di due ragazzini. Impassibili. «Mi guardavano con totale indifferenza, erano circa le undici e mezza». Si è poi saputo che stavano scappando proprio dal Collodi in seguito a una chiamata alle forze dell’ordine. Il gruppetto è stato avvistato anche in un’altra zona del paese, uno dei ragazzi aveva una maschera di carnevale raffigurante un teschio. «Era fermo in piedi a bordo della strada - racconta un giovane che l’ha visto rientrando a casa verso mezzanotte -, ho subito capito che si trattava di uno scherzo». Un scherzo certo anche in questo caso, ma se qualcuno si fosse affacciato dalla finestra, magari prima di andare a letto? Vedersi qualcuno con una maschera sotto casa in piena notte non è certo cosa piacevole. «Ora che arriva l’estate - conclude una signora - la situazione non potrà che peggiorare». Per ora l’unica, amara, certezza.
Francesco Alberti
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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