Caccia al tweet molesto, ma era un passero
In una società cablata in cui il cinguettio di Twitter rappresenta una costante spesso fastidiosa, non deve stupire l’inquinamento acustico dei dispositivi elettronici.
Beep che si succedono e ’cinguettii’ che si inseguono. Così, l’altra mattina, doveva essere piuttosto esasperante per il sindaco Nadia Pedersoli quel continuo stridio che sembrava arrivare dai meandri della rete dei pc. Un segnale ritmato, esasperante, tanto da indurre il sindaco a parlarne con un cittadino: «E’ tutta mattina che sento questo cinguettio elettronico. Basta...» .
Da qui un veloce controllo nell’ufficio, per scoprire, inseguendo il ritmato cinguettio, l’insospettabile fonte. Già, un passero entrato dalla finestra e caduto dietro ad un armadio, dove è rimasto con le ali tarpate. Uno piccolo sforzo ha ridato la libertà al passero e nuovo vigore ad un cinguettio che, davvero, stavolta nulla aveva che fare con Twitter.
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