Biblioteca nell’ex asilo, progetto da rifare: polemica in Consiglio a Carpenedolo
Biblioteca e verde del paese: ecco i principali temi trattati nel Consiglio comunale di Carpenedolo del 28 luglio. Da un lato, tutto daccapo per la «casa dei libri» e centro servizi alla famiglia che, inserita nel programma elettorale di «Carpenedolo si cresce», dovrebbe sorgere al posto dell’ex asilo di via Cervi. Nel dettaglio, l’esecutivo ha deciso di accantonare la proposta di progettazione avanzata nel 2019 dalla Seli Manutenzioni Generali di Monza, commissionandone un disegno ex novo, senza però ottenere il «pollice in su» dalle opposizioni.
Fondi
«Con costi inferiori alla realtà, il quadro economico depositato appare oggi anacronistico - osserva il sindaco Stefano Tramonti -. Con quelle cifre, si rischia che la gara d’appalto per la costruzione vada deserta». «E i fondi che erano “garantiti” a sostegno della sua realizzazione?», domanda Lorenza Golini per «Carpenedolo migliore». «C’è una richiesta pendente di finanziamento di 2,5 milioni di euro per la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico di opere pubbliche - ricorda il primo cittadino -: di questi, 1,7 milioni sarebbero destinati al tetto delle scuole medie, 800mila per la biblioteca. E, per come è strutturato l’accesso alla risorse, non scorgo difficoltà nell’abbinare la somma in questione all’elaborato targato 2022».
Al contrario, rispolverato nel dibattito da Elena Desenzani di «Insieme per Carpenedolo», l’auspicato aiuto esterno di 1 milione di euro non è al momento incassato per i lavori a palazzo Laffranchi: il prospetto presentato è al 42° posto in graduatoria nel bando regionale per la valorizzazione del patrimonio pubblico a fini culturali. Forse sarà incluso in futuro. Nell’attesa, la (sola) maggioranza approva la proposta di partenariato pubblico-privato per la gestione e manutenzione di parchi e giardini ad un unico soggetto sino al 2035.
Project-financing
Perplesse e contrarie invece le minoranze nell’adottare un contratto di project-financing (che dà allo stesso proponente un diritto di prelazione sulla gara d’appalto) e la relativa durata di 12 anni per un ammontare di 2 milioni di euro, corrisposto dal Comune tramite un canone annuo. «L’idea è stata protocollata in municipio dalla ditta locale Vivai Ferrari nel 2020 - specifica il sindaco -. E, dopo una lunga verifica sul documento nonché superate alcune criticità contenute in esso, secondo Anac risulta vantaggioso: evitando l’aumento dei costi altrimenti ipotizzabile con gare d’appalto tradizionali “in serie” e le spese per le relative procedure, permette un risparmio di 150mila euro. Di più: vi è pure la possibilità di ampliare o ridurre in itinere il perimetro d’azione, oltre che riconoscere alla ditta solo una parte del canone qualora il lavoro non sia eseguito in tempi e modi adeguati. Elementi, questi, che hanno spinto gli esponenti dell’esecutivo a votare favorevolmente la delibera.
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