Beppe Grillo: «Basta con questa classe politica»
«I partiti a casa» è stato lo slogan con cui mercoledì sera Beppe Grillo ha infuocato la platea (circa 300 persone) che lo attendeva sotto la pioggia al parco «Metelli» a Palazzolo, prima delle due tappe (la seconda a Desenzano) della sua trasferta in terra bresciana.
Grillo, giunto nella «capitale» dell'Ovest per sostenere la candidatura a sindaco di Angelo Scaratti del Movimento 5 stelle, ha cominciato sottolineando come il suo movimento non «è il terzo partito, come spesso detto dai giornalisti, bensì il primo movimento di cittadini che, se siederà in parlamento, porterà in discussione temi che interessano alle persone e alle città». La critica s'è subito concentrata sul presidente del Consiglio, che «quasi con soddisfazione ha reso noto come in Italia ancora non si contino 1.700 suicidi all'anno, come invece avviene in Grecia», ma che - a sua discolpa -, a Palazzo Chigi «è stato messo da qualcuno per guidare il Paese». A differenza di Abc (Alfano, Bersani e Casini) e tutti gli altri: «Chi li ha eletti? Chi li vuole lì?», domanda Grillo con sarcasmo.
Ce n'è per tutti e per tutti i partiti, a cominciare da Nichi Vendola, appoggiato per le regionali in Puglia in virtù di promesse legate all'ambiente, che poi, a dire di Grillo, sono state disattese «costruendo cinque inceneritori». «Questa gente deve andare via» è il leit motiv di una linea di impegno volto a spazzar via una classe dirigente «strapagata e millantatrice, che vergognosamente, mentre la gente è allo stremo e mentre chiudono 170mila imprese in tre mesi, teme di non incassare i rimborsi elettorali perché sono soldi già spesi».
Nel discorso di Grillo entrano anche la Lega e Belsito, «tesoriere lungimirante che ha capito tutto e ha pensato di investire in diamanti e non in Bot». Il messaggio è chiaro: «La politica deve essere fatta senza soldi, perché dove fioccano milioni di euro c'è corruzione sia a destra che a sinistra. I nostri consiglieri regionali in Piemonte e Emilia Romagna hanno rinunciato a 10mila euro di stipendio, prendendo solo il minimo per la loro carica. Noi siamo una voce diversa, quella dei cittadini che vogliono i bilanci statali partecipati per vedere come vengono impiegate le tasse, quelli a cui è stata imposta l'Imu, di cui sapremo l'importo solo a dicembre, quando a Roma avranno fatto i conti col buco di bilancio».
Grillo chiude con una previsione-provocazione: «Non si andrà presto alle elezioni politiche, sapete perché? Se metteranno lo sbarramento al 10-12% per ostacolarmi, neppure Pd o Pdl entrerebbero in parlamento».
Roberta Bellino
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