Bassano, «la moria di pesci dovuta all’incendio dell'azienda»
Ora non ci sono più dubbi: le sostanze che, un mese fa, inquinarono il corso d’acqua bassanese provenivano dal vicino capannone che prese fuoco. A certificarlo è l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. «Le analisi delle acque prelevate durante l’emergenza hanno evidenziato un’alterazione significativa dei parametri indagati con presenza di elementi compatibili con la moria di pesci che si è verificata - spiega la nota dell’Arpa -. È stata anche individuata l’origine dello sversamento: l’azienda 4B Treatment». A un mese dall’incendio che ha coinvolto la fabbrica di trattamenti galvanici nella zona industriale, sono arrivati i risultati dei campionamenti effettuati dai tecnici a seguito della moria di pesci nella roggia Luzzaga.
Le indagini hanno passato in rassegna ph, carbonio organico disciolto, ammoniaca e metalli tra cui cromo, rame, ferro, nichel e zinco. «In questo momento - si legge - sono in corso le indagini di caratterizzazione del suolo per la valutazione di un’eventuale bonifica dell’area. Nel frattempo i risultati delle analisi sono stati inviati il 30 aprile a Comune, Provincia e Polizia locale». La fabbrica, che fu dichiarata inagibile dai Vigili del fuoco, subì danni per milioni di euro. «L’azienda è ancora chiusa, ma i titolari stanno effettuando lavori per consentirne l’apertura il prima possibile - spiega il sindaco Gianpaolo Seniga -. Per quanto riguarda invece i dati relativi all’inquinamento della roggia, trattandosi di una questione tecnica, prendiamo atto degli esiti, ma attendiamo la chiusura della caratterizzazione del suolo che è stato avviato pochi giorni fa. Una volta concluso ci atterremo alle indicazioni che gli enti ci consiglieranno di adottare. Per noi resta comunque prioritario coniugare il rispetto delle norme e la messa in sicurezza ambientale alle esigenze produttive di un’azienda d’eccellenza, che si trova ora in ginocchio ma che fornisce lavoro a circa trecento persone tra Bassano e Orzinuovi».
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