Bagnolo Mella: negli uffici sempre a volto scoperto
Sarà presto affisso anche negli uffici pubblici di Bagnolo Mella il cartello che, per ragioni di sicurezza, vieta l’ingresso con il volto coperto. Con un’ordinanza votata lo scorso 18 gennaio il sindaco Cristina Almici ha adottato lo stesso provvedimento approvato un mese fa dalla Regione Lombardia e ribattezzato delibera anti-burqa.
Gli edifici interessati dall’ordinanza non sono solo quelli municipali, ma anche le scuole, le strutture sportive, la piscina comunale e il palazzetto dello sport. Un provvedimento «preventivo», lo definisce il primo cittadino, sulla scia di quanto avvenuto a Parigi lo scorso novembre, «ma che nulla a che fare con il burqa, anche perché - sostiene - non mi risulta che a Bagnolo ci siano donne di religione islamica che utilizzano il velo integrale».
In Italia esistono già due norme del genere: un regio decreto del 1931, che vieta di comparire mascherati in luogo pubblico, e una legge anti-terrorismo del 1975 che vieta l’uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo impedisca il riconoscimento della persona. Perché, quindi, un’ordinanza comunale?
«Per ragioni di sicurezza», risponde Cristina Almici che respinge la provocazione di chi pensa si tratti di una mossa elettorale in vista delle elezioni amministrative del maggio prossimo.
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