Bassa

Aviaria, abbattuti a Quinzano d'Oglio 10mila tacchini

Il focolaio in allevamento sarebbe un caso isolato. Già attivate le zone di sorveglianza e protezione
AVIARIA, FOCOLAIO A QUINZANO
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Ritorna l’incubo dell’aviaria nella Bassa. Anche se per ora è solamente uno il focolaio accertato nel comune di Quinzano e, fortunatamente, già estinto. A comunicare il dato è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie che, attraverso una tabella ad hoc, ha portato alla luce l’abbattimento di svariati capi avicoli, circa 10mila, riscontrati positivi al virus dell’Influenza aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5N1. I capi abbattuti nell’allevamento quinzanese sono tacchini da carne. Nel Bresciano però, a metà ottobre, al confine con la provincia di Cremona sono stati trovati anche due volatili selvatici, un Fischione e un Germano Reale, entrambi risultati positivi al virus.

Allerta

Immediate le procedure messe in atto da parte di Ats che ha anche proceduto all’attivazione della zona di protezione che terminerà il giorno 13 e anche di quella di sorveglianza che invece cesserà il 22 novembre. Stando sempre ai dati diramato dal Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, la prima positività nel secondo semestre del 2022 per virus dell’influenza aviaria è stata segnalata nemmeno un mese e mezzo fa, il 22 settembre a Treviso.

«Sicuramente la situazione è sotto controllo: nessun allarmismo - spiega l’assessore all’Agricoltura del Comune di Quinzano Alberto Borio -, fortunatamente gli allevamenti di Quinzano, quando è stata riscontrata l’aviaria nel nostro comune, erano vuoti, ad eccezione di uno che ha galline ovaiole e quindi il pericolo di propagazione di influenza è limitatissimo. Naturalmente tutto è in capo ad Ats, e nello specifico al dipartimento Veterinario. Come Comune, per quanto riguarda gli allevamenti intensivi, non possiamo fare nulla; ma per la parte degli allevamenti rurali, naturalmente su indicazione di Ats, abbiamo diramato un’informativa dando indicazioni specifiche per evitare contagi. Essenziale è non lasciare liberi gli animali e farli stare al coperto per evitare infezioni che di solito vengono trasmesse dagli anatidi selvatici».

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