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Auto nel fosso a Orzinuovi, i funerali di Samuel e Stephen

Padre e figlio hanno perso la vita in un incidente stradale il 18 dicembre. A Rudiano l'ultimo saluto
  • Le immagini del funerale di Samuel e Stephen
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  • Il lutto bianco. Al braccio dei compagni di scuola
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  • Gigante buono. Samuel Adu Yeboah aveva 51 anni
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  • Al palazzetto. Il funerale è stato celebrato nella struttura sportiva per garantire il distanziamento
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Samuel, da tutti chiamato Samu, era un gigante buono, instancabile lavoratore, con il sorriso nonostante le fatiche, sempre pronto ad aiutare il prossimo; Stephen aveva la spensieratezza tipica di un tredicenne, vivace e scherzoso, di una simpatia che creava subito legame.

Erano insieme, padre e figlio, sabato sera quando la loro auto, complice la nebbia e l’asfalto reso scivoloso, è finita in un canale. Una trappola purtroppo mortale. Ed erano insieme, uno accanto all’altro per l’ultima volta, per l’abbraccio di parenti, amici, di un’intera comunità. 

Al palazzetto di Rudiano è stato celebrato ieri il funerale di papà Samu e del figlio Stephen, la folla (all’interno e sulla piastra polivalente) non avrebbe potuto essere presente se l’addio si fosse svolto in chiesa. Perché Samu, di origine ghanese, oltre ad avere una famiglia con nove figli che adorava, aveva creato legami profondi e sinceri sul posto di lavoro (all’azienda «Gandola Biscotti») e con la comunità di Rudiano.

«Siamo qui tutti uniti dalla fraternità - ha detto il parroco don Endrio Bosio -, siamo fratelli e sorelle». La ferita è lacerante, il dolore fortissimo. Sabato sera, padre e figlio erano andati a trovare un amico di famiglia a Orzinuovi, poi erano passati dal supermercato per la spesa, quindi il ritorno verso casa. A casa però la famiglia li ha attesi invano, con il passare del tempo sempre più angosciante. Purtroppo Samuel e Stephen hanno perso la vita poco dopo essere ripartiti.

Per il padre non c’è stato nulla da fare, il figlio invece è stato soccorso dai carabinieri che, gettandosi nella roggia, lo hanno liberato. Rianimato dai sanitari il giovane è stato trasportato in condizioni critiche all’ospedale di Chiari, ma il suo cuore non ha retto. «Ai nostri occhi, agli occhi del mondo - ha detto don Bosio - questa ci appare come una ferita insanabile, non è così per la speranza cristiana, per chi ha fede non finisce certo qui. Non dimentichiamo che solo Dio può salvarci, in lui dobbiamo confidare. Eventi tragici come questo ci ricordano la precarietà della nostra vita, ci ricordano che non dobbiamo sprecare neppure un secondo. Da questo dolore deve nascere un profondo abbraccio, non restiamo indifferenti gli uni agli altri».

In questo modo, ha proseguito il sacerdote, «il presente non ci apparirà così assurdo, senza un orizzonte». Due figlie di Samuel hanno voluto testimoniare pubblicamente il loro affetto per un papà così straordinario, che dedicava ogni momento della sua vita ai figli, che per loro faceva anche più lavori, «eri un bravo cristiano - hanno detto tra le lacrime -, amavi con grande cuore, buon riposo a te e Stefano, non vi dimenticheremo mai». Ma purtroppo oltre al dolore della perdita c’è anche una famiglia che deve pensare a come andare avanti, lo hanno detto esplicitamente le ragazze: «Mantenevi una famiglia con nove figli, ora chi ci aiuterà?».

Una sofferta richiesta di vicinanza concreta che non cadrà nel vuoto, come hanno subito detto anche i rappresentanti di Radio Onda d’Urto, Samu era un validissimo e fondamentale volontario alla loro festa; ora certamente non abbandoneranno la sua famiglia. Moltissimi i ragazzi presenti, i compagni di classe di Stephen (con al braccio un lutto bianco) hanno letto alcuni messaggi: «Sei stato un grande amico, grazie per i momenti passati insieme»; «La vita purtroppo non è una favola, fai buon viaggio»; «Ci mancheranno le tue battute, rimarrai nei nostri cuori». Alla fine della cerimonia palloncini bianchi si sono alzati leggeri verso il cielo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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