Attiravano i clienti con la frutta fresca e poi li derubavano
Sebbene sembrasse non puzzare di marcio, stavolta la «truffa della frutta» è andata male ad Acquafredda. Almeno per gli ideatori: un cinquantenne e un trentenne di origine campana che, arrestati sabato in flagranza di reato dai Carabinieri di Carpenedolo, hanno subito ieri il processo in aula per direttissima. Il giudice ha disposto l’ordine di dimora nella provincia di Napoli per il primo, mentre è stata convalidata la permanenza in carcere del secondo (anche a causa di alcune aggravanti, tra cui l’aver fornito false generalità ad un pubblico ufficiale e l’essere ricercato da tre anni).
Nel paese della Bassa non si è verificato nulla di nuovo per quanto concerne il modus operandi dei malfattori, una trappola purtroppo diffusasi a macchia d’olio nel nord Italia. Si erano infatti avvicinati a una coppia di anziani con l’intenzione di vendere delle ceste cariche di primizie che avevano in auto. Il tutto ad un prezzo molto allettante. Convinti dell’affare, i coniugi hanno allora preparato i contanti per pagare. A questo punto i furfanti sono entrati in azione, sfilando con scaltrezza il portafogli dalle mani del marito e svuotandolo dalle banconote all’interno.
Allertata della situazione, una pattuglia dei carabinieri che si trovava nei paraggi è subito intervenuta. Arrestati i malviventi, i militari li hanno poi identificati, ma il più giovane ha tentato di non farsi riconoscere, dichiarando false generalità. A un’indagine più approfondita si è scoperto il motivo: reo di non aver ancora scontato una pena pendente dal 2016, il suo nome circolava nell’elenco dei ricercati.
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