Atleta muore al volante, un malore la causa del decesso
Gli amici di Nicola Costa, il 28enne morto al volante del furgone che stava guidando mentre si trovava a Montichiari, non si danno pace. «Era uno forte, forte sul serio». E sembra ancora più incomprensibile la sua morte che, dai primi accertamenti, sembra da ricondursi a un malore improvviso, con ogni probabilità un arresto cardiaco.
Sportivo fino al midollo, il giovane di Foresto lavorava insieme al papà Roberto nell’azienda di famiglia, la «Costa Gomme» di Villongo: era lì che il giovane ciclista – che da qualche tempo collaborava anche con un’azienda produttrice di e-bike - si occupava anche del noleggio di biciclette a pedalata assistita. E sono state proprio le due ruote a colorare l’intera, seppure breve vita di Nicola: prima il lungo amore per le moto, poi quello per le bici.
Un amore nato fra le mura di casa: papà Roberto è stato pilota di motocross a livello agonistico e anche Nicola si era cimentato in diversi campionati italiani e regionali, ottenendo ottimi risultati. Lo scorso anno la sua passione lo aveva perfino fatto volare negli Stati Uniti per collaborare con un pilota di motocross. Negli ultimi anni, in seguito a un incidente, Nicola aveva deciso di puntare sulle biciclette, militando nel «Veloclub Sarnico» e nel team «Nulli» di Iseo.
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