Angiolino Bonetta è Venerabile: l'emozione di Cigole

A distanza di quasi 60 anni dalla sua scomparsa, per volontà di Papa Francesco, Angiolino Bonetta è Venerabile. Si tratta di un importante passo in avanti nella lunga causa di canonizzazione del giovanissimo avviata addirittura nel 1996. Fondamentale - per raggiungere il riconoscimento - è stato l'apporto del parroco di Cigole.

D'altro canto, la vita del ragazzo, nato nel 1948 e morto al tramonto del boom economico in un piccolo paese della Bassa Bresciana, è a suo modo straordinaria. Per il modo con cui ha affrontato la terribile malattia e per la capacità che aveva di trasmettere la fede, è rimasto nel cuore e nella memoria collettiva di tutta la comunità di Cigole. E a diffondere oggi il suo ricordo sono i fratelli. Come Maria, la sorella di un anno più grande di Angiolino, che ancora rammenta i momenti felici e quelli tristi insieme a lui.

Sin dai primi anni di vita aveva iniziato a coltivare una fede inedita. A cinque anni si alzava all'alba per andare alla messa delle 6 di mattina, una vocazione che lo portò presto a consacrarsi tra i Silenziosi operai della Croce. Ma la sua breve esistenza fu presto segnata dalla malattia, dalle difficoltà, dalla sofferenza. Così a 12 anni gli viene amputata una gamba in seguito ad un sarcoma osseo. Due anni dopo, a soli 14 anni, muore. È il 28 gennaio del 1963. 

Dopo oltre 50 anni il piccolo Angiolino Bonetta è ancora sepolto nel cimitero di Cigole e sulla sua tomba non mancano mai fiori e qualche lettera di ricordo. Nella chiesa del paese intanto è già stato collocato un quadro di Angiolino, ma il riconoscimento del Vaticano è di sole poche ore fa, così Cigole sta preparando iniziative ed eventi in memoria di quel giovane sofferente con il sorriso, rimasto nei cuori di migliaia di persone.