Allevamento fuori legge: sequestrati 300 volatili
Avrebbero dovuto detenere solo esemplari allevati e quindi marcati e inanellati nel primissimo periodo di vita. Ma secondo i carabinieri forestali del nucleo Cites di Bergamo, l’allevamento della Bassa Bresciana controllato nelle scorse ore utilizzava «segni riconducibili a tecniche normalmente usate per l’inanellamento abusivo di esemplari adulti di origine selvatica».
Numerose le irregolarità riscontrare che hanno portato al sequestro complessivo di 300 esemplari tra tordi, sasselli e bottacci per un valore commerciale di oltre 35mila euro: avifauna detenuta in modo irregolare secondo chi ha operato che determina anche «danno al patrimonio naturale dello Stato con conseguenze ecologiche che vanno ben oltre i confini nazionali» con «conseguenze negative a livello ecologico ed ecosistemico del prelievo incontrollato in natura».
Nello specifico all’interno della struttura bassaiola i Carabinieri Forestali hanno verificato «l’uso di anelli con diametro interno più grande di quello previsto e la manomissione degli stessi per permetterne un uso fraudolento oltre ad esemplari senza anello o con anello ammovibile». Si tratta di uccelli che sarebbero stati venduti come regolari ad ignari cacciatori che avrebbero potuto incorrere in sanzioni per l’utilizzo di richiami proibiti. Il comando del Cites di Bergamo ha fatto sapere che questo controllo è inserito in una ampia attività di prevezione del bracconaggio «per la tutela dell’avifauna autoctona e della regolare attività venatoria».
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