Bassa

«Al Corvione di Gambara saranno accolti nuovi profughi»

Incontro del sindaco Tiziana Panigara in Prefettura: «Sbarchi giornalieri, c’è estremo bisogno di strutture»
Il Corvione è una struttura privata - © www.giornaledibrescia.it
Il Corvione è una struttura privata - © www.giornaledibrescia.it
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Si è svolto l’incontro Amministrazione comunale-Prefettura nel quale l’esecutivo del sindaco Tiziana Panigara è stato aggiornato sull’arrivo dei profughi alla struttura privata del Corvione, che è stata di recente riattivata. Come annunciato dal nostro giornale, infatti, una decina di giorni fa, sono arrivati circa trenta profughi, accolti da un gestore privato nell’ex ristorante della frazione gambarese.

Ricordiamo che la struttura, negli anni scorsi, aveva già ospitato una novantina di profughi. «Dalla Prefettura c’è stato detto che l’accoglienza è in capo al privato e dunque al Comune compete «solo» monitorare e controllare quanto di competenza del nostro ente locale - illustra il sindaco Panigara -. Il privato che gestisce lo stabile ha dato la sua disponibilità alla Prefettura con cui ha in essere una convenzione che deve rispettare: essa illustra quanto va garantito a questi ragazzi, dall’ospitalità di base, a servizi, quali l’alfabetizzazione».

Da dove vengono

Sono tutti profughi, dunque hanno diritto all’accoglienza e riceveranno il permesso di soggiorno. Provengono da zone quali Mali, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Camerun. «Sono giunti dai loro Paesi di recente, dagli ultimi sbarchi di Lampedusa - prosegue il sindaco -: dalla Prefettura abbiamo appreso che gli arrivi sono molti, gli sbarchi sono giornalieri, ed è ancora in atto un’emergenza da questo punto di vista; dunque ci dobbiamo aspettare che, al Corvione, vengano mandati altri profughi, perché si ha estremo bisogno di strutture con posti disponibili, per distribuire tra le regioni le persone.

Ho chiesto se questi ragazzi possono lavorare e mi è stato risposto che, appunto, riceveranno il permesso di soggiorno e potranno essere assunti da aziende. Se superano un limite di reddito, però, devono "uscire" dal sistema di accoglienza. Ho chiesto anche se possono essere inseriti in servizi di volontariato e nel registro dei volontari gambaresi e mi è stato risposto di sì, come del resto era stato fatto anche nel recente passato. Queste, al momento, sono le informazioni che ci sono state riferite».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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