Accoltellamento, arresto per tentato omicidio
Prima la discussione al bar. Pare per uno spintone o poco più. Quindi il locale di piazza Garibaldi che all'una chiude i battenti. La lite tra i due avventori non si esaurisce, tuttavia, e prosegue - complice forse qualche bicchiere di troppo - in strada. Poche decine di metri, fino a raggiungere la vicina piazzetta Don Milani. Qui il fattaccio: uno dei due litiganti, entrambi trentenni di casa nella zona, estrae un coltello. L'uomo armato è un albanese, si scaglia contro l'altro coinvolto nel diverbio. Ma un altro italiano si frappone per fermare la contesa prima che degeneri.
Tutto inutile. Tanto che proprio l'incolpevole pacificatore rimedia un fendente all'addome. Poca roba, pare sulle prime, tanto che per evitare code spiacevoli del fattaccio, il ferito torna a casa da solo e si medica. A quel punto però accusa un malore e decide di rivolgersi all'Ospedale Mellini di Chiari. Dove viene subito ricoverato, operato e trattenuto con prognosi riservata, sciolta solo nel corso della giornata di venerdì. Fuori pericolo, ne avrà per trenta giorni.
Diversa la sorte dell'albanese. Individuato dai carabinieri di Chiari, è stato fermato in caserma e quindi arrestato. Pesantissima l'accusa: tentato omicidio. Gli investigatori hanno anche recuperato il coltello. Ora l'uomo è ristretto a Canton Mombello, in attesa dell'udienza di convalida del provvedimento.
L'accoltellamento si è verificato a poco più di 48 ore dall'analogo episodio di Chiari, conclusosi tuttavia in quel caso con un drammatico epilogo: la morte del ferito e l'arresto per omicidio del feritore.
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